Terremoto/1 Scossa alle 9,06
Paura negli uffici, gente in strada

Spavento e preoccupazione, ma nessun danno, anche nella Bergamasca per la scossa di terremoto delle 9,06 che ha avuto come epicentro il Reggiano. Più di un centinaio le telefonate ai vigili del fuoco, ma nessun intervento del 118. L'hai sentita anche tu? Scrivi alla redazione Altra scossa, sempre nel Parmense, alle 18.43.

Spavento e preoccupazione, ma nessun danno, anche nella Bergamasca per la scossa di terremoto delle 9,06 che ha avuto come epicentro il Reggiano. Più di un centinaio le telefonate ai vigili del fuoco, ma nessun intervento del 118.

Sono arrivate segnalazioni da Bergamo città, dall'Isola, dalla Val Cavallina, dalla Bassa e da Clusone. C'è chi è stato quasi sbalzato dal letto in città. La scossa di terremoto è stata di magnitudo 4.9 ed ha avuto l'epicentro nella pianura padana emiliana, in provincia di Reggio Emilia. Secondo quanto accertato dall'Istituto di geofisica, i comuni più vicini all'epicentro sono stati Poviglio, Brescello e Castel di Sotto. Il terremoto è stato sentito in tutto il Nord Italia.

Per fortuna nemmeno in Emilia ci sono stati danni significativi. Qualche crepa e qualche calcinaccio sono caduti nella chiesa del parroco nato dalla fantasia di Giovanni Guareschi. «C'è stata tanta paura - ha osservato il sindaco di Brescello, Giuseppe Vezzani -: mai sentito, a mia memoria, una scossa di questa intensità. Mi sono precipitato a scuola insieme ai tecnici, non abbiamo riscontrato danni e il piano di evacuazione ha funzionato: erano usciti tutti».

Nella Bergamasca, dicevamo, ci sono state più di un centinaio di chiamate al Comando provinciale dei vigili del fuoco (soprattutto da parte di scuole che volevano sapere come comportarsi: ci sono state numerose evacuazioni senza criticità). Nessuna chiamata, invece, al 118, sempre in relazione al terremoto.

A Treviglio sono state chiuse per precauzione le Poste centrali di via Monte Grappa per più di un'ora. Al momento della scossa nell'ufficio c'erano circa venti persone. Secondo le prime informazioni era saltato il sistema informatico e si erano formate crepe su una parete.

I clienti sono stati evacuati, l'ufficio è stato chiuso e sono stati allertati i vigili del fuoco di Treviglio che hanno controllato la situazione. Sono state riscontrate due nuove piccole crepe in una parete divisoria, non in un muro portante, mentre si sono allargate le tre preesistenti. Nessun danno a tetto, porte e finestre.

Così verso le 10,30 l'ufficio è stato riaperto. Inbufalita la gente, sia quella che era stata evacuata, sia quella che si è imbattuta nelle poste chiuse. È stata l'unica chiamata ricevuta dai pompieri di Treviglio nella mattinata per il terremoto.

Momenti di preoccupazione anche in molti uffici e in generale la scossa delle 9,06 è stata avvertita in modo sensibile nei piani alti. Molti hanno chiamato per aver riscontrato crepe sui muri, ma c'è da vedere se siano stato create dal terremoto o se fossero preesistenti e siano state notate soltanto stamattina perché è stata controllata bene la situazione di pareti e soffitti.

Il terremoto di stamattina, avvenuto a 33,2 km di profondità, è legato ai movimenti della placca Adriatica, che si estende sotto l'area della pianura Padana e si deforma verso Sud, per poi scendere sotto l'Appennino, spiega il sismologo Alessandro Amato, dell'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia. I terremoti concentratisi nella zona del Veronese riguardano invece la placca Adriatica che spinge per scendere sotto le Alpi. Entrambe le zone di confine con queste catene montuose sono considerate dai sismologi zone di pericolosità moderata, sebbene vicine a zone di pericolosità maggiore, come quelle nelle quali comincia la catena montuosa.

Sia a causa della profondità, sia perché è avvenuto sulla placca Adriatica, il terremoto di magnitudo 4,9 avvenuto nel Reggiano è stato avvertito in una zona molto estesa. La placca Adriatica è infatti caratterizzata da una rigidità che favorisce la propagazione dell'energia.

Una scossa di terremoto di magnitudo 4.2 era stata registrata in provincia di Verona a mezzanotte e 54 minuti. Secondo i rilievi dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, il sisma ha avuto ipocentro a 10,3 km di profondità e epicentro in prossimità dei comuni di Bosco Chiesanuova, Cerro Veronese, Fumane, Grezzana, Marano di Valpolicella, Negrar, San Pietro in Cariano e Sant'Anna d'Alfaedo. Anche in questo caso il terremoto era stato avvertito pure in Lombardia e nella Bergamasca.

Altra piccola scossa nel Parmense alle 18.43, ma nella Bergamasca non sarebbe stata avvertita.

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