Fs, sottopasso aperto fino alle 23
La richiesta dall'istituto Pesenti

Aprire il sottopasso ferroviario verso via Gavazzeni fino alle 23 è la richiesta del preside dell'istituto Pesenti. Questo perchè ora l'istituto di via Ozanam è sede dei corsi Eda con oltre 1500 studenti che potrebbero approfittarne.

Aprire il sottopasso ferroviario verso via Gavazzeni fino alle 23 è la richiesta che il preside dell'istituto professionale Pesenti, Marco Pacati, ha inviato in questi giorni all'amministrazione comunale. La richiesta è motivata dal fatto che ora l'istituto di via Ozanam è sede anche dei corsi Eda (educazione per adulti) che si svolgono al pomeriggio e di sera, in tutto 1576 iscritti ai quali si aggiungono i 200 studenti dei corsi serali del Pesenti e gli 80 dell'istituto sociosanitario Mamoli (le due scuole ottimizzano le risorse e i costi unificando i corsi uguali e la sede).

L'apertura farebbe comodo anche agli studenti dei corsi serali di Paleocapa e Quarenghi e ai parenti dei ricoverati alle cliniche Humanitas Gavazzeni. Il sottopasso è aperto durante l'anno scolastico fino alle 21,30, ma per garantire la sicurezza del passaggio nelle ore di buio occorre la vigilanza di una guardia o, almeno, un paio di telecamere ben piazzate. Metà del percorso infatti è già frequentato per raggiungere i binari. In prospettiva, con la ristrutturazione della stazione, tutto il percorso dal piazzale a via Gavazzeni sarà reso accessibile anche alle biciclette.

I corsi Eda fino allo scorso anno erano tenuti presso la scuola Petteni di via Buratti, servita da varie linee di autobus. Ora il collegamento diretto con la zona stazione eviterebbe il lungo giro attraverso il quartiere della Malpensata per arrivare alla nuova sede in via Ozanam. Infatti, di fronte al sottopasso, comincia la stradina in fregio al Morla che porta direttamente al Pesenti. É la scorciatoia di quartiere che l'assessore all'Ambiente, energie e opere del verde Massimo Bandera ha intenzione di trasformare in pista ciclabile, raccordata con la via per Azzano. Per l'opera sono già stati messi a bilancio 150.000 euro e a primavera partirà l'appalto dei lavori.

Per saperne di più leggi L'Eco di Bergamo del 14 febbraio

© RIPRODUZIONE RISERVATA