Supermercato azzerava scontrini
Val di Scalve, evasi 530mila euro

I militari della Guardia di Finanza di Bergamo hanno scoperto un supermercato che, pur rilasciando sempre ai clienti lo scontrino fiscale, riusciva ad evadere le tasse utilizzando un trucco che ne azzerava la contabilità. Evasi oltre 530.000 € di ricavi.

I Finanzieri del Comando Provinciale di Bergamo hanno scoperto un supermercato della Valle di Scalve che, sebbene rilasciasse sempre ai clienti lo scontrino fiscale, riusciva ad evadere le tasse utilizzando un trucco semplice ed efficace. I clienti, passando alla cassa, ricevevano un documento fiscale che sembrava a tutti gli effetti regolare, ma gli scontrini venivano immediatamente annullati approfittando delle specifiche funzioni per la correzione degli errori.

La procedura, utilizzata in questo caso per frodare il fisco, è normalmente consentita dai registratori di cassa solo per la correzione degli errori; l'importo battuto per sbaglio non viene conteggiato nella memoria del misuratore fiscale e, per completare correttamente la procedura, un nuovo scontrino di importo corretto deve essere emesso in sua sostituzione.

Nel supermercato della bergamasca, frequentato da villeggianti e proprietari di case vacanze, veniva di fatto rilasciato al cliente uno scontrino riportante l'importo regolarmente pagato ma mediante il codice di annullamento, indicato in basso, le somme non venivano conteggiate a fine giornata.
Questo particolare, insignificante per i consumatori che ogni giorno andavano a fare la spesa, non è sfuggito ai finanzieri quando hanno chiesto di esibire lo scontrino ad un cliente che usciva dal supermercato con le buste degli acquisti.

I due proprietari del supermercato, che hanno evaso oltre 530.000 € di ricavi e trattenuto per se l'I.V.A. pagata dai clienti per 42.000 €, sono stati segnalati all'Agenzia delle Entrate per il recupero delle somme non versate e l'applicazione delle sanzioni, tra cui la proposta di sospensione temporanea dell'attività conseguente alle reiterate mancate emissioni. Dall'inizio dell'anno, in provincia di Bergamo, sono state avanzate 23 proposte di chiusura temporanea.

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