Consorzio di bonifica
È battaglia sulle bollette

Il Consorzio di bonifica della media pianura bergamasca sta presentando in questi giorni le cartelle esattoriali ai propri 270.000 contribuenti. Come sempre però insorge la polemica sulla legittimità dell'imposta che bisogna pagare all'ente pubblico.

Il Consorzio di bonifica della media pianura bergamasca sta presentando in questi giorni le cartelle esattoriali ai propri 270.000 contribuenti. Come sempre però insorge la polemica sulla legittimità dell'imposta che bisogna pagare all'ente pubblico.

I ricorsi da qualche anno a questa parte sono cresciuti a dismisura e i contribuenti che hanno voluto ricorrere contro il Consorzio si sono uniti anche in ricorsi collettivi: ad occuparsi di questi è l'avvocato Pilade Frattini che ha spiegato perché il Consorzio di Bonifica non sia tenuto a pretendere l'imposta.

Il Consorzio non ci sta e replica: «Siamo convinti della legittimità della tassa che il Consorzio presenta ai suoi contribuenti per cui continuiamo per la nostra strada nonostante voci che ci accusano di illegittimità». Così Mario Reduzzi, direttore generale del Consorzio, il quale aggiunge: «Non comprendo questa campagna contro il nostro ente, la ritengo eccessiva e fuori luogo soprattutto perché non si tiene mai conto degli interventi del Consorzio di Bonifica, in particolar modo nelle situazioni di emergenza».

L'articolo 117 della Costituzione prevede che le decisioni su controversie che riguardano il Consorzio di bonifica spettino allo Stato e alla Regione, non solo alla Regione come sta accadendo; secondo l'avvocato Frattini questo è il punto più delicato.

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