Avvenire: «Comprensione, sì
Ma non facciamone un eroe»

«Comprensione, certo. Solidarietà umana, bene. Volontà di non lasciarlo solo, qualcosa di meritorio». Ma «non facciamone un simbolo. E men che meno un eroe». Così il quotidiano cattolico «Avvenire» commenta la vicenda di Luigi Martinelli, l'imprenditore che due giorni fa si è barricato nell'ufficio dell'Agenzia delle Entrate di Romano di Lombardia.

«Quando al "sequestratore" si offre assistenza legale gratuita da parte di un'associazione dei consumatori, o alcuni deputati si scomodano a definirlo una "vittima del sistema", qualcosa comincia a non tornare», scrive il giornale dei vescovi in un «Secondo noi», corsivo non firmato che esprime la linea della direzione.

«Se è vero - prosegue Avvenire - che a scatenare il gesto folle è stato il mancato pagamento di un rateo del canone Rai 10 anni fa e altre piccole imposte per un debito totale con l'amministrazione pubblica di 2.000 euro, molti discorsi sull'oppressione fiscale e lo Stato cattivo pagatore vengono a cadere. A meno che - aggiunge - non si voglia cavalcare il caso per l'ennesima speculazione politica».

«Stiamo vicino a questo piccolo imprenditore, perché ne ha bisogno anzitutto sul piano umano e personale. Ma, per favore, non facciamone il destinatario di un rispolverato "soccorso rosso", stavolta dipinto di "verde" (o di qualche altro colore)», conclude il quotidiano della Cei.

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