«Mi diceva che ero bella e brava»
Le baby allieve sedotte raccontano

«Mi diceva che ero bella e brava come atleta». «Mi diceva che ero una bella bimba». È una tela di ragno intessuta di complimenti, quella in cui sarebbero cadute le baby sciatrici sedotte dal loro maestro. Lo hanno raccontato agli inquirenti.

«Mi diceva che ero bella e brava come atleta». «Mi diceva che ero una bella bimba». È una tela di ragno intessuta di complimenti, quella in cui sarebbero cadute le baby sciatrici sedotte dal loro maestro.

Lo hanno raccontato agli inquirenti alcune delle quattro ragazze che risultano parti offese nell'inchiesta contro un trentasettenne della media Valle Brembana, all'epoca dei fatti (dal 2003 al 2009) istruttore delle squadre agonistiche femminili di due degli sci club più prestigiosi della provincia (ma non sono brembani).

L'uomo è accusato di violenza sessuale su minore perché avrebbe avuto rapporti sessuali - seppur consenzienti - con ragazzine sotto i 16 anni (secondo il pm Carmen Pugliese ci troveremmo nella fattispecie delle persone «cui, per ragioni di cura, di educazione, di istruzione, di vigilanza o di custodia, il minore è affidato», che innalza da 14 a 16 anni l'età del consenso). Senza contare che, stando alle contestazioni, una delle presunte vittime era tredicenne al momento del primo rapporto.  

«Questo fa supporre che c'era premeditazione nel comportamento dell'indagato», osserva l'avvocato Benedetto Bonomo, che con i fratelli Alfio e Jacopo tutela una delle famiglie delle ragazze.

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