Doppietta Stucchi-Calderoli
Nella Lega rebus di incarichi

Il ruolo dei bergamaschi potrebbe sparigliare le fila della Lega, con il rebus degli incarichi di Roberto Calderoli e Giacomo Stucchi. Nella fase di pulizia e rilancio post-scandali il movimento si è fatto un'overdose della piazza bergamasca.

Il ruolo dei bergamaschi potrebbe sparigliare le fila della Lega, con il rebus degli incarichi di Roberto Calderoli e Giacomo Stucchi. Nella fase di pulizia e rilancio post-scandali il movimento si è fatto un'overdose della piazza bergamasca. Dalle ramazze in fiera al 1° maggio a Zanica non c'è stato super evento padano (o quasi) che non si sia svolto dalle nostre parti, facendo presagire un rapporto di forza a favore appunto dei bergamaschi.

Ancora qui (al Palacreberg: venerdì 1° giugno dalle 19, sabato 2 giugno dalle 9,30), infatti, si celebrerà l'ottavo Congresso nazionale. La sfida per la successione al varesino Giancarlo Giorgetti nella guida del movimento lombardo, però, vedrà il barbaro sognante milanese Matteo Salvini (dato per favorito) versus il bossiano brianzolo Cesarino Monti.

Non correrà - uscito di scena nonostante la forte «sponsorizzazione» del provinciale e dello stesso Calderoli - il deputato bergamasco Giacomo Stucchi. Per lui ora si parla della vicesegreteria federale, ma a questo punto scatta il «giallo». Perché fatta eccezione per Varese che, patria della Lega, può far man bassa di tutto, le altre poltrone vanno spartite tra il resto della Padania.

E inizia il problema geografico. Avere Stucchi in una delle tre posizioni apicali sotto Roberto Maroni (sempre che l'ex ministro venga eletto e le distribuisca, come previsto, alla ligure Sonia Viale, al veneto Luca Zaia e infine, appunto, a un lombardo che potrebbe essere Stucchi o a un piemontese) significherebbe cozzare con Roberto Calderoli, coordinatore delle segreterie nazionali.

Per saperne di più leggi L'Eco di Bergamo del 1° giugno

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