Dalmine, le conclusioni del perito:
«Il 68enne non è un falso cieco»

Anche gli esami degli ultimi filmati sembrano portare verso una sola direzione: e cioè che M. M., 68 anni, di Dalmine, finito agli arresti domiciliari a novembre per truffa aggravata all'Inps, non fingeva per spuntare una lauta pensione, ma è cieco per davvero.

Anche gli esami degli ultimi filmati sembrano portare verso una sola direzione: e cioè che M. M., 68 anni, di Dalmine, finito agli arresti domiciliari a novembre per truffa aggravata all'Inps, non fingeva per spuntare una lauta pensione, ma è cieco per davvero.

Ieri, con la discussione del supplemento di perizia disposta dal gip Alberto Viti, s'è concluso l'incidente probatorio. Sono state visionate le ultime immagini, tra le quali quella del pensionato impegnato ad aprire una porta chiusa a chiave. Bisognava capire se i movimenti dell'uomo erano quelli impacciati di una persona priva di vista o quelli disinvolti di uno che ci vedeva. Il perito, dottor Luca Taiana, dell'Istituto di medicina legale di Pavia, ha concluso che il comportamento è quello di un cieco totale. Nel filmato, girato di nascosto dai carabinieri nel novembre scorso, infatti M. M. prima di inserire la chiave nella toppa, tasta la porta per capire dove è la serratura.

Resta ancora qualche dubbio su qualche altra immagine ripresa dai carabinieri, in cui si vede il pensionato tagliare una siepe e piantare un ombrellone in spiaggia. Ma per il perito anche in questo caso i movimenti sarebbero abbastanza compatibili con chi è affetto da corioretinite atrofica maculare binoculare come M. M. Gli atti ora tornano al pm Franco Bettini che dovrà valutare le conclusioni della perizia.

Tre le strade che ha di fronte: approfondire le indagini, chiedere il rinvio a giudizio oppure l'archiviazione. Il difensore dell'uomo, l'avvocato Eugenio Sarai, non ha dubbi: «Qui è evidente l'infondatezza della notizia di reato e l'unica soluzione è l'archiviazione».

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