Imu, è giallo sui conti
«Stime nazionali errate»

In quanto all'Imu, l'unica certezza per i cittadini è la data entro cui si dovrà procedere con il pagamento: il 16 dicembre (che cadendo di domenica, slitta a lunedì 17) per il saldo con conguaglio sulle rate precedenti.

In quanto all'Imu, l'unica certezza per i cittadini è la data entro cui si dovrà procedere con il pagamento: il 16 dicembre (che cadendo di domenica, slitta a lunedì 17) per il saldo con conguaglio sulle rate precedenti. I proprietari di prima casa che vorranno pagare in tre rate, potranno utilizzare anche la data del 16 settembre (che slitta a lunedì 17), sempre con conguaglio a dicembre.

Questi sono gli unici numeri che possono essere segnati sul calendario, perché in quanto all'entità della tassa, restano ancora alcuni dettagli da definire, visto che i Comuni fino al 15 settembre potranno apportare modifiche alle aliquote.

È nello stesso clima di incertezza che vivono le analisi e le previsioni sull'andamento dei pagamenti, su quanto è stato percepito e quanto dovranno percepire i Comuni. Lo studio presentato ieri dall'Associazione Comuni bergamaschi ha segnalato il forte rigore dei cittadini nel pagamento dell'Imu, ma allo stesso tempo, un ammanco di 7 milioni di euro nelle casse di 10 Comuni della Bergamasca rispetto a quanto preventivato dal ministero Economia e finanza (Mef).

Un discostamento del 14% che farebbe della provincia di Bergamo un caso isolato. Da Roma giunge infatti notizia che nel resto d'Italia tutto fila liscio e che i valori convenzionali previsti dal Mef aderiscono al singolo caso, così come preventivato dai tecnici.

Nel frattempo lo studio si arricchisce di nuovi dati che confermano la flebile verosimiglianza delle cifre preventivate dal Mef ai Comuni della Bergamasca sugli incassi derivanti dall'Imu. «Anche a Scanzorosciate siamo sotto il 18% - spiega Claudio Armati, presidente dell'associazione e portavoce dei sindaci della provincia -. I dati ormai sono consolidati, la differenza tra i valori convenzionali forniti dal governo e la somma incassata dai Comuni con il versamento della prima rata è in media del 14%».

A detta del presidente Armati, dietro ai 7 milioni si nasconderebbe un errore di valutazione del Mef: «Il ministero invece di delegare ai Comuni il calcolo preventivo ha deciso di procedere a livello centrale con uno studio sui dati catastali e le dichiarazioni Ici 2010 e della prima casa 2008 - precisa Armati -. Il governo ha sbagliato a fare dichiarazioni trionfalistiche, alla fine mancherà un 5%».

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