Biglietto alle 11,01, multa alla 11,02
Una storia incredibile, assurda

«Gentile Redazione, vi scrivo per raccontare l'ennesima storia incredibile che solo in un paese come l'Italia può accadere. Questa mattina arrivo in un via vicina al centro e vedendo un vigile dell'Atb, dopo aver parcheggiato, vado ad avvisarlo che sono appena arrivato e qual è la mia auto».

«Gentile Redazione, vi scrivo per raccontare l'ennesima storia incredibile che solo in un paese come l'Italia può accadere. Questa mattina arrivo in un via vicina al centro e vedendo un vigile dell'Atb, dopo aver parcheggiato,vado ad avvisarlo che sono appena arrivato e qual è la mia auto».

«Sono alla macchinetta dei biglietti che sto aspettando che una donna faccia il biglietto e aspetto il mio turno. Il vigile è non molto lontano da me che sta facendo un verbale ad un'altra auto in sosta. Faccio il mio biglietto e mi dirigo verso la mia auto per metterlo sul cruscotto».

«Nel frattempo il signore dell'Atb ha percorso circa venti metri e non essendoci altre auto parcheggiate si sta dirigendo verso la mia. Arrivo all'auto e indovinate? Mi dice che deve scrivere la multa perché non l'ho ancora messo nell'auto. Ma io il biglietto ce l'ho in mano e lui non ha ancora iniziato a scriverla».

«È qui che mi dice che lui la multa me la scriverà lo stesso perché sono cambiate le regole ultimamente e che poi io con il mio biglietto potrò andare a fare ricorso. Io giustamente gli dico che potrebbe evitare di scrivermela visto che sarebbe una cosa inutile e perderebbe solo del tempo. Invece me la scrive e io metto il biglietto nell'auto».

«Visto che la multa me la sta scrivendo alle 11,05, e sapendo che io ho già fatto il biglietto da alcuni minuti nella multa, scrive 11,02. Non sa però che è passato più tempo e sul biglietto c'è scritto 11,01. Quindi al tirare indietro i minuti, anche se mi innervosisce, non dico niente perchè tanto il mio biglietto ha un orario comunque antecendente».

«Dopo esserci rimasto male per questa storia già di per se assurda, vado in comune e un vigile mi dice stai tranquillo che l'Atb ha sbagliato e ha preso un abbaglio. Te la toglieranno! Però devi andare in via Coghetti. Arrivo li che gli uffici sono chiusi, ma il gentilissimo vigile all'entrata anche lui capisce che la storia ha dell'assurdo».

«Anche se gli uffici sono chiusi decide di chiudere la storia lì e mi porta dal comandante convinto che me la toglierà. Arriviamo dal comandante e, nonostante la multa sia delle 11,02 ma il biglietto sia stato fatto alle 11,01, mi dice che non la può togliere e che voglio fare il furbo».

«Il vigile riaccompagnandomi al piano di sotto si scusa ripetutamente perché non ci crede nemmeno lui e che non è giusto che finisca così e mi consiglia di fare ricorso ma che non sa se mi convenga perchè dovrò pagare per farlo».

Questo vuol dire che vince sempre chi ha potere, che la parola e anche una prova (il biglietto) di una persona normale non conta niente. Io penso che solo in Italia può succedere una tale ingiustizia ed io sarò così obbligato a pagare la mia ingiusta multa ma è bene che la gente sappia e che non si verifichi più una situazione del genere».

«Sono veramente deluso da questa vicenda e del mio paese. Da quando sono nato non avevo mai assistito a una vicenda del genere».

Una persona delusa

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