Richiami vivi per i cacciatori
Respinto il ricorso di Wwf e Lac

La Giunta Provinciale ha preso atto dell'esito favorevole all'Amministrazione provinciale di Bergamo, pronunciato dal Tar Lombardia - Brescia, del ricorso per l'annullamento della delibera di Giunta provinciale con la quale è stata autorizzata l'apertura degli impianti per la cattura di richiami vivi.

La Giunta Provinciale, nella seduta di lunedì, ha preso atto dell'esito favorevole all'Amministrazione provinciale di Bergamo, pronunciato dal Tar Lombardia - Brescia, sezione II con sentenza n. 1931/ 2012, del ricorso per l'annullamento della delibera di Giunta provinciale n. 433 del 3 ottobre 2011, con la quale è stata autorizzata l'apertura degli impianti per la cattura di richiami vivi da distribuire gratuitamente ai cacciatori.

Il ricorso è stato promosso dalla Lega per l'abolizione della caccia (Lac) Onlus e da WWF Italia Ong Onlus. Il Tar Lombardia, Brescia, ha respinto la domanda di sospensione del provvedimento impugnato. "Con questo verdetto il Tar da ragione nel merito agli atti amministrativi che il servizio Caccia e Pesca della Provincia di Bergamo ha approntato sia sulla questione della cattura dei richiami vivi per fini di richiamo, nonché sull'attivazione degli impianti, ovvero "roccoli", spiega l'assessore Alessandro Cottini.

Per la cattura, la Provincia di Bergamo ha autorizzato 24 impianti a fronte dei 27 consentiti dalla Legge regionale. Il Giudice amministrativo ha altresì evidenziato la bontà dell'operato procedimentale dell'Amministrazione provinciale, "dal vaglio documentato delle esigenze di richiami vivi da parte dei cacciatori alla ridefinizione del numero di esemplari da catturare sulla base delle effettive esigenze", riporta la sentenza.

"Per fare un confronto, la Legge regionale ha riconosciuto alla Provincia di Bergamo la cattura di 17.492 esemplari per la stagione venatoria 2011/ 2012. mentre che per la stagione venatoria 2010/ 2011 ne aveva permesso la cattura di 19.105. La riduzione disposta dalla Regione è significativa (8,44%) e su questa base la Provincia ha inciso ulteriormente autorizzando la cattura di 14.468 esemplari (ossia il 17,29% in meno rispetto al contingente stabilito dalla Regione per il 2011/ 2012)".

"Anche il censimento è stato condotto in modo formalmente corretto, in quanto gli uffici provinciali hanno chiesto per il 2011 a tutti i cacciatori residente (13.250) la compilazione di un'apposita scheda da restituire entro il 31 marzo 2011 al momento della riconsegna del tesserino venatorio. Non sembra quindi che la partecipazione al censimento sia stata lasciata alla disponibilità dei singoli cacciatori", conclude la sentenza del Tar.

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