Posti letto e spending review
La Cgil: «C'è il rischio della beffa»

La Cgil di Bergamo torna sul tema del taglio dei posti letto negli ospedali previsti dalla spending review: bisognerà capire, scrive il sindacato, se saranno lineari (con rischio beffa) oppure selettivi (sul numero dei posti letto effettivi e non virtuali).

La Cgil di Bergamo torna sul tema del taglio dei posti letto negli ospedali previsti dalla spending review: bisognerà capire, scrive il sindacato, se saranno lineari (con rischio beffa) oppure selettivi (sul numero dei posti letto effettivi e non virtuali).

Dopo la diffusione della nota firmata dal sindacato di via Garibaldi sull'effettivo numero di posti letto esistenti nelle strutture ospedaliere di Bergamo e provincia e dopo la replica della direttrice dell'Asl Mara Azzi,  Giacomo Pessina della segreteria provinciale Cgil e Gianni Peracchi, segretario generale provinciale dello Spi-Cgil, tornano dunque sull'argomento con alcune ulteriori riflessioni.

«La solerte risposta della direttrice dell'ASL di Bergamo, Mara Azzi, alle riflessioni della CGIL in merito ai posti letto negli ospedali della provincia di Bergamo e sugli effetti che si potranno produrre con la spending review - scrivono - ci induce ad alcune ulteriori considerazioni.

In primo luogo ringraziamo l'Asl di Bergamo per averci fornito i dati richiesti su posti letto e tassi di occupazione nelle strutture ospedaliere della provincia.

Dobbiamo poi dire che le affermazioni della direttrice non fanno che confermare la nostra analisi, e cioè il fatto che esistano posti letto ufficiali con provvedimento di accreditamento (che ci porterebbero al di sopra della media del 3,7 per mille prevista dal decreto sulla spending review) e quelli effettivamente utilizzati da ‘contare ospedale per ospedale', citando l'Asl, e il cui numero è probabilmente al di sotto o in linea con l'indicatore del 3,7 per mille.

Condividiamo con la direttrice anche il fatto che con la remunerazione a Drg (cioè il finanziamento per ciascuna prestazione) il posto letto sia ‘una variabile liquida' e poco indicativa della situazione reale e dell'efficacia del sistema.

L'indicatore dei posti letto ogni mille abitanti non è stato individuato né scelto dalla Cgil di Bergamo ma è uno dei due indicatori che il Governo ha definito per attuare i tagli al finanziamento del fondo per il servizio sanitario nazionale. Tagli reali e non virtuali pari a complessivi 4,7 miliardi nel triennio 2012 -2014.

Da questo nasce l'esigenza di capire come avverranno i tagli: cioè capire se saranno lineari (e allora subiremmo la beffa di una situazione già virtuosa che comunque deve essere ulteriormente ridotta) oppure se saranno selettivi (e allora ci si baserà sul numero dei posti letto effettivi e non di quelli ‘virtuali').

Verificheremo se invece dei posti letto magari vedremo ridurre i servizi territoriali delle Aziende Ospedaliere (anche questa non sarebbe una novità)».

In ogni caso i sindacalisti si dicono «preoccuparci di questa situazione: pensiamo sia ragionevole cercare risposte ai quesiti che poniamo. Certo sappiamo che queste risposte non possono venire dalla direttrice dell'Asl ma dalle istituzioni regionali e dai rappresentanti politici sul territorio provinciale».

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