Muore in bicicletta a 30 anni
Già investito dodici anni fa

«È successa più o meno la stessa cosa di 12 anni fa. Solo che questa volta Mone se n'è andato». Papà Piermario Imberti aveva già vissuto il dramma di un figlio coinvolto in un incidente stradale: ma 12 anni fa le cose erano andate diversamente.

«È successa più o meno la stessa cosa di 12 anni fa. Solo che questa volta Mone se n'è andato». Papà Piermario Imberti aveva già vissuto, nel gennaio del 2000, il dramma di avere un figlio vittima di un incidente stradale: ma 12 anni e mezzo fa il destino aveva dato una seconda chance a suo figlio Simone.

L'altra notte, invece, un altro scontro è costato la vita a Mone, come lo chiama affettuosamente il genitore seduto sui gradini davanti alla camera mortuaria del cimitero cittadino.

Simone Imberti aveva 30 anni: alle 4 della notte tra giovedì e ieri la sua mountain bike si è schiantata frontalmente con una Fiat Panda. Un impatto violentissimo, che non ha dato scampo al trentenne, morto sul colpo. Lo scontro è avvenuto sullo svincolo che collega l'Asse interurbano con la circonvallazione Paltriniano, nei pressi della rotatoria all'altezza del casello autostradale.

Resta un mistero perché Simone si trovasse lì, dove è vietato andare in bicicletta: forse pensava che, essendo notte fonda, non ci fossero tante auto in giro. «Dove stesse andando non lo so – dice papà Piermario –, forse a qualche festa dagli amici. Il fatto che fosse in giro in bici di notte, d'estate, è la cosa che mi stupisce di meno. Mone era fatto così. Del resto aveva anche trent'anni».

Secondo la ricostruzione della polizia stradale di Treviglio, il trentenne avrebbe imboccato contromano (e in salita) la rampa che collega la 671 con la Paltriniano: nel tratto in curva c'è stato il violento impatto con la Panda, che arrivava da Colognola diretta a Campagnola.

Al volante c'era D. D., bergamasco 47 anni, rimasto illeso nell'impatto. È stato proprio lui a dare l'allarme al 118, quando mancavano cinque minuti alle 4 del mattino di ieri. Per Simone Imberti, però, non c'era ormai più nulla da fare. Resta un mistero perché si trovasse lì e dove stesse andando.

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