Stadio, il gruppo Percassi rimarca:
«Variante, non c'è la nostra firma»

«Con riferimento alla proposta di variante al Pgt del Comune di Bergamo, presentata dal Gruppo Cividini, il Gruppo Percassi e l'Atalanta precisano che la stessa è attribuibile esclusivamente al gruppo Cividini». L'Atalanta ha bisogno di un nuovo stadio? Vota il sondaggio

«Con riferimento alla proposta di variante al Pgt del Comune di Bergamo, di recente presentata dal Gruppo Cividini e di cui è stata data notizia da alcuni organi di informazione, il Gruppo Percassi e Atalanta Bergamasca Calcio Spa precisano che la stessa è attribuibile esclusivamente al gruppo Cividini, non avendo in alcun modo contribuito alla sua predisposizione». Questo comunicato è stato pubblicato venerdì 17 agosto alle ore 17,11 sul sito ufficiale del club nerazzurro.

Il gruppo Percassi e l'Atalanta evidentemente hanno voluto rimarcare la loro assenza dal nuovo scenario per il Parco dello sport e per quello dello stadio, visto che nell'articolo pubblicato da L'Eco di Bergamo di venerdì 17 era già stata sottolineata la firma di Paolo Cividini e non quella di Antonio Percassi nella proposta di variante al Pgt presentata a Palafrizzoni. Ecco l'articolo uscito venerdì mattina.

Mentre l'amministrazione comunale va in ferie, si presentano scenari del tutto nuovi per il Parco dello sport e nello specifico, per il destino dello stadio. Paolo Cividini, impegnato per la realizzazione del progetto, originariamente insieme ad Antonio Percassi, ha presentato a Palafrizzoni una proposta di variante al Pgt.

Il documento - a firma del solo Cividini, in qualità di legale rappresentante della Gross Center Srl ed Edilindustria Spa - va a modificare il progetto originale in toto, rispetto a quanto presentato dai due imprenditori lo scorso inverno. Non più un unico Parco dello sport, ma un intervento spezzettato in tre parti, come già annunciato da L'Eco nelle scorse settimane.

Le tre «Umi» (Unità minime di intervento), si presentano assolutamente indipendenti l'una dall'altra, anche dal punto di vista del cronoprogramma. E nell'accordo di programma la Umi 3, in cui lo stadio è il protagonista, viene lasciata in coda, quasi ad annunciare un interesse da parte degli imprenditori che va scemando.

Nel documento, allegato alla variante insieme a sette tavole progettuali, si precisa che «i dati potranno venire maggiormente dettagliati in sede di specifici piani attuativi, immediatamente presentabili per quanto attiene l'Umi 1 e l'Umi 2, mentre necessiteranno di maggiori tempi per quanto attiene l'Umi 3, in funzione anche delle peculiari situazioni in cui si ritrova l'Atalanta Bergamasca Calcio Spa».

Lo stravolgimento del progetto sarebbe stato necessario a causa di diverse contingenze: «Tenendo anche conto delle perplessità sviluppatesi nell'opinione pubblica - si legge nel documento - è emersa la necessità di procedere a interventi frazionati. L'approfondimento compiuto ha permesso di suddividere il territorio in tre unità minime di intervento, tra loro autonome, per quanto riguarda la loro pratica utilizzazione, anche in termini di sostenibilità economica da parte dei privati, ma studiate anche per permettere la loro connessione con il territorio di Grumello del Piano».

A cambiare le carte in tavola anche la posizione del nuovo Palazzetto dello sport, un'arena da 4 mila posti che invece di essere collocata al centro dell'area accanto al nuovo stadio, è stata spostata a Nord, nell'area compresa tra l'asse interurbano e la ferrovia per Treviglio.

La Umi 1 denominata «Palazzetto dello sport e Ambito Nord» ha una superficie di 220.750 metri quadrati e prevede un insediamento terziario commerciale della superficie di 32.500 metri quadrati, con uno standard qualitativo, tra gli altri, consistente nella edificazione di un impianto polifunzionale per lo sport e lo spettacolo.

La Umi 2, denominata «Riconversione area ex industriale» con una superficie di 23.896 metri quadrati, compresa nell'ambito di trasformazione i23, prevede 11.600 metri quadrati di residenze sociali e ulteriori 5.500 metri quadrati di terziario commerciale.

La Umi 3, definita come «Parco pubblico-Stadio-Ambito Sud», con una superficie complessiva di 371.280 metri quadrati, in cui sono previsti 3.600 metri quadrati in servizi e 20.500 metri quadrati di terziario-commerciale, con la previsione, nella componente pubblicistica, anche della «realizzazione del nuovo stadio con possibilità di riconversione delle aree urbane ove sorge l'attuale struttura sportiva».

Tutti i contenuti del nuovo progetto - concepito ex novo e dove non vi è cenno di Antonio Percassi - sono stati presentati il 3 agosto a Palafrizzoni. Il protocollo d'intesa è in attesa della firma dell'amministrazione comunale, nella persona del sindaco Franco Tentorio.

Ma il primo cittadino avverte che l'iter burocratico richiederà tempo: «Qualsiasi progetto presentato dai privati richiede un approfondimento da parte degli uffici, di settimane o mesi - commenta il sindaco -. Questo progetto ovviamente è particolarmente difficile e delicato. Gli uffici avranno bisogno di molto tempo per istruire la pratica. Una volta fatta verrà sottoposta agli organi competenti, la Giunta, la Commissione consiliare e il Consiglio comunale».

Il primo cittadino non si sbilancia e non esprime valutazioni: «Ritengo che sia prematuro esprimere qualsiasi tipo di giudizio - conclude - in assenza del lavoro degli uffici». Anche l'assessorato di competenza non esprime giudizi in merito alla variante.

«Dobbiamo ancora iniziare a valutare e a guardare dentro il progetto - spiega Andrea Pezzotta, assessore all'Urbanistica di Palafrizzoni -. La variante è stata protocollata lo scorso 3 agosto e iniziamo a lavorarci solo adesso. In verità non ci siamo ancora confrontati in sede di Giunta, dove inizieremo ad illustrare il progetto nelle prossime settimane».


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