Il Comitato aeroporto si «scalda»:
limitiamo uno sviluppo esagerato

Il Coordinamento dei comitati aeroportuali di Bergamo ha diffuso un comunicato sulla situazione dell'aeroporto di Orio, stigmatizzando ancora una volta la preoccupazione per il suo inarrestabile sviluppo.

Il Coordinamento dei comitati aeroportuali di Bergamo (ne fanno parte quelli di Bergamo, Colognola, Seriate-Cassinone, Grassobbio, Orio al Serio, Azzano, Stezzano, Levate) ha diffuso un comunicato sulla situazione dell'aeroporto di Orio, stigmatizzando ancora una volta la preoccupazione per il suo inarrestabile sviluppo.

«Tutti i sindaci concordano con il dire basta alla crescita», evidenzia il comunicato. A vantaggio di chi alcune zone dell'hinterland devono subire un disagio così profondo? Quanto ci costa la fedeltà di Ryanair? Abbiamo uno dei principali scali del Paese solo per poter gestire qualche parcheggio e vendere bottiglie di Brunello?».

«Il 5 luglio scorso Sacbo ha detto chiaro ai consiglieri regionali che dal traffico aereo in sé non si guadagna nulla, ma è chiaro che avere in Galleria nove milioni di persone all'anno non è mica come averne due».

A questo punto il Coordinamento incalza la politica e i politici: «Il Caravaggio potrebbe cambiare e sviluppare l'economia della nostra terra se solo le nostre Istituzioni lo volessero e sapessero cosa significa fare incoming: non certo mettere Arlecchino sulle bottiglie di vino».

Riferisce il portavoce del Coordinamento: «Sacbo fa bene il suo mestiere, è la politica che non lo fa bene. La politica sta in mezzo senza prendere decisioni. Regione Lombardia glissa in attesa che Roma decida di concentrare i voli dove già ci sono».

Ma cosa chiedono i Comitati aeroportuali di Bergamo? Spiega il Coordinamento: «Il problema di fondo è quello di porre un limite all'esagerato sviluppo. Lo chiedono tutti i comitati e tutti i Comuni coinvolti».

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