San Benedetto, il gioiello ritrovato
Restaurata la chiesa del monastero

La chiesa del monastero di San Benedetto è tornata ai suoi colori originari grazie a un intervento di restauro avviato più di un anno fa dall'arch. Leonardo Angelini. Ora è di nuovo ammirabile la bicromia del bianco e del color cotto del monumento.

La chiesa del monastero di San Benedetto è tornata ai suoi colori originari grazie a un delicato intervento di restauro avviato più di un anno fa dall'architetto Leonardo Angelini. Ora è di nuovo ammirabile la bicromia del bianco e del color cotto del monumento cinquecentesco ideato da Pietro Isabello.

Le suore di clausura del monastero di via Sant'Alessandro furono costrette nel marzo 2011 a intervenire sul luogo di culto in tutta fretta dopo la caduta al suolo sul lato di via Botta di parti di laterizio e di elementi ornamentali in cotto. Un segnale evidente di un deperimento dovuto soprattutto a infiltrazioni d'acqua (a causa del degrado del tetto in laterizio) che rischiavano di compromettere anche la cupola centrale. Da qui la scelta delle suore di accollarsi un impegnativo restauro pur di restituire alla città un monumento unico, simbolo del Rinascimento in Bergamasca.

La chiesa di San Benedetto è un esempio di architettura di Pietro Isabello e fu realizzata nella prima metà del XVI secolo dopo il trasferimento delle suore dal monastero di Santa Maria di Valmarina a quello cittadino per ragioni di sicurezza. La storia del monastero sarà raccolta in un volume in corso di pubblicazione dal titolo «Architettura e arte nel monastero di San Benedetto a Bergamo» a cura di don Andrea Pilato, con il contributo di Graziella Colmuto Zanella, Paolo Mazzariol e Lanfranco Ravelli con altri studiosi.

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