La Regione tranquillizza Bergamo:
«Ospedale operativo a dicembre»

«Ci sono intoppi. Ma non sono imputabili agli Ospedali Riuniti di Bergamo, perché connessi con eventi non evitabili come le conseguenze di dissesti finanziari di alcune ditte titolari della realizzazione del nuovo ospedale». Parole dell'assessore regionale Bresciani.

«Ci sono intoppi. Ma non sono imputabili agli Ospedali Riuniti di Bergamo, perché connessi con eventi non evitabili come le conseguenze di dissesti finanziari di alcune ditte titolari della realizzazione del nuovo ospedale. Questi eventi hanno determinato il rallentamento nella produzione di certificati di varia natura necessari ai collaudi finali. Si sta lavorando perché la matassa si dipani, posso comunque affermare che dai primi di dicembre, ma forse anche prima, si potrà effettuare il trasloco operativo nella nuova struttura. Trasloco inteso come trasferimento dei degenti in una struttura perfettamente funzionante, sia per i ricoveri che per le prenotazioni di esami diagnostici».

L'assessore regionale alla Sanità Luciano Bresciani mette la parola fine al balletto delle date sullo slittamento del trasloco da Largo Barozzi al «Papa Giovanni XXIII». Che il traguardo del 29 ottobre per l'avvio del trasferimento dei malati, da maggio indicato ufficialmente, stesse sfumando, era nell'aria, in queste ultime settimane: ieri, dopo il summit convocato in Regione, con il direttore generale della Sanità Carlo Lucchina, il direttore generale dei Riuniti Carlo Nicora, il dg dell'Asl Mara Azzi (è l'Asl che deve dare l'accreditamento per aprire l'ospedale) e il direttore di Infrastrutture lombarde Antonio Rognoni (si attende dal 2009 l'asta di vendita per i Vecchi Riuniti), lo spostamento della data ha preso corpo.

Il summit è rimasto coperto dal più assoluto riserbo, ma le parole dell'assessore Bresciani in sostanza confermano quanto già la scorsa settimana si poteva intendere tra le righe delle dichiarazioni del presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni: «L'inaugurazione si farà entro il 31 dicembre, è un impegno personale». In sostanza, il trasloco «operativo», inteso, come ha specificato Bresciani, come capacità di fornire prestazioni e cure in assoluta sicurezza e nella piena disponibilità di tutta la tecnologia diagnostica di cui è dotato il «Papa Giovanni», anziché dal 22 ottobre per gli amministrativi e dal 29 per i degenti si sposterà in avanti.

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