Studenti schiacciati come sardine
La Locatelli corre ai ripari a Bonate

Studenti schiacciati come sardine sui pullman. Alla redazione sono arrivate alcune testimonianze, con la Locatelli che sottolinea le misure prese per evitare troppo affollamento sui mezzi.

Studenti schiacciati come sardine sui pullman. La Locatelli specifica la situazione e sottolinea che «la situazione del carico è sotto controllo da parte della polizia locale - specificano dall'azienda di trasporti -. Già la scorsa settimana e in diverse occasioni un nostro controllore ha svolto opera di sensibilizzazione bloccando il carico in eccesso alla fermata di Bonate Sotto ed invitando i passeggeri a salire sulla corsa successiva, in transito dopo due minuti svolta con autobus articolato da 144 posti e con una buona disponibilità di posti».

«L'azione correttiva intrapresa, favorendo la corretta distribuzione dell'utenza sui due autobus, è quella più immediata per garantire la sicurezza di esercizio - continua Locatelli -. Si stanno valutando possibili alternative intervenendo sull'orario ma evitando, per quanto possibile, di incolonnare gli autobus uno dietro l'altro con un serpentone che causa intralcio al traffico specialmente in corrispondenza delle fermate».

Per quanto riguarda invece la presenza di passeggeri che viaggiano in piedi, l'azienda di trasporti segnala che «il carico in piedi è regolamentato, autorizzato, e coperto dall'assicurazione. Anche il costo dei biglietti, abbonamenti e modalità di pagamento sono regolamentate dagli enti pubblici preposti. È anche arcinoto che gli introiti corrisposti dagli utenti coprono solo parzialmente il costo dei servizi di trasporto pubblico locale. Saremo tutti felici di poter viaggiare più comodamente ma i costi sarebbero certamente diversi».

Alla redazione arrivano nel frattempo altre segnalazioni di genitori e studenti alle prese con viaggi «complicati»: «Gli studenti si spintona per cercare di prendere un posto - racconta una mamma - e quando non lo trovano sono costretti a rimanere in piedi veramente schiacciati come sardine. Ad esempio mio figlio per andare a scuola l'Ipssar di San Pellegrino, spesso non trova il posto a sedere e deve stare tutto il tragitto da Ponte San Pietro a San Pellegrino in piedi in mezzo al pullman: circa 40/45 minuti. Il tragitto del ritorno purtroppo è lo stesso. L'abbonamento che uno è costretto a fare annuale non costa poco e le società pretendono il pagamento completo immediato rilasciando solo il tesserino come ricevuta. Se poi si fa l'abbonamento mensile, i costi lievitano».

Poi un'altra esperienza: «Leggo ogni giorno sui giornali della provincia di Bergamo le difficoltà che si riscontrano nei trasporti - scrive un altro lettore -. Io stesso e non lo nego, preferisco utilizzare mezzi alternativi privati. Provengo dalla città di Milano dove comunque il mezzo di trasporto e il più diffuso rispetto all'automobile. La prerogativa del provincia di Milano rimane senza dubbi nell'uso dei tram ed autobus ed in città al servizio che Atm milanese offre ai propri cittadini. Quando la mattina andavo a scuola, senza accorgermi dalle 6.45 alle 8.30 circa i mezzi di trasporto erano un bus ogni 2 o 3 minuti e lo ritenevo normale per una città. Tutte le metropolitane dalla gialla alla verde o rossa nei punti di maggior traffico di passeggere ovviamente passano con una frequenza tale, da non impedire disagio agli utilizzatore dei servizi. La provincia di Bergamo con le sue varie compagnie utilizzate di trasporto di passeggeri deve fare un passo avanti per garantire i servizi al cittadino. Altrimenti ci troveremo ad affrontare sempre le difficoltà tra autobus accaltati come bestie e delle strade cittadine piene di automobili con a bordo solamente un passeggero. Il futuro di una città per il prossimo secolo rimarrà senza sconti ai servizi offerti ai cittadini».

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