Le priorità dei prossimi anni:
cinque sfide per «L'Eco Lab»

La grande avventura de «L'Eco Lab» comincia mercoledì alle 20,45 nella sala Alabastro del Centro Congressi Giovanni XXIII. Un percorso alla scoperta della città del futuro, delle sue priorità e potenzialità: una pagina bianca da scrivere insieme.

Si parte. La grande avventura de «L'Eco Lab» comincia mercoledì alle 20,45 nella sala Alabastro del Centro Congressi Giovanni XXIII. Un percorso alla scoperta della città del futuro, delle sue priorità e potenzialità: una pagina bianca da scrivere insieme.

Una sfida che L'Eco di Bergamo lancia a tutta la città: per la città. Sarà il direttore Giorgio Gandola ad illustrare le linee guida di questa iniziativa, affiancato da Piera Molinelli, prorettore delegato all'Orientamento universitario dell'Università di Bergamo. L'Ateneo è un partner fondamentale in questa avventura, insieme ad Ipsos, l'istituto di ricerca di Nando Pagnoncelli.

Una data non casuale quella di mercoledì: il 10 del 10 del 2010 è la data di nascita del nuovo Eco di Bergamo. Due anni dopo si riparte con un progetto non meno ambizioso.

Lo conferma la presenza alla serata di Nashid Nabian, docente di Urban Informatics ad Harvard e ricercatrice al prestigioso Mit di Boston. Una delle massime esperte mondiali di nuove tecnologie e Smart city, uno degli obiettivi-chiave de L'Eco Lab. La sua relazione sarà incentrata sul tema «Cinque nuovi approcci alle città del futuro».

Cinque, come i temi che saranno trattati nei prossimi mesi da L'Eco Lab: ma in realtà sono tutte facce di una sola sfida, immaginare insieme la Bergamo che vogliamo. Più un'ideale di città che una città ideale: con i piedi ben saldi nel borgo e la testa nel mondo, per usare una felicissima frase di Tancredi Bianchi.

In collaborazione con Ipsos sono stati individuati dei temi da trattare in un'ottica di «Smart city»: che non è solo un termine di moda, ma un modello che l'Unione Europea ha individuato come riferimento per lo sviluppo urbano dei prossimi decenni. Città che, parafrasando il commissario europeo per l'Energia Günter Oettinger, sono «comunità intelligenti, che tendano a soluzioni «integrate e sostenibili, in grado di offrire energia pulita e sicura a prezzi accessibili ai cittadini, riducendo i consumi e creando nuovi mercati». E non è solo teoria, considerato che l'Ue ha messo a disposizione 11 miliardi di euro per le «Smart City».

Cinque temi, dicevamo: si comincia col botto, con un argomento di stretta attualità, «La città mobile». Dal traffico alla mobilità, dal centro cittadino al trasporto pubblico. Dopo sarà la volta della «Città che cambia», ovvero Bergamo di fronte a previsioni urbanistiche che spesso fanno a pugni con la realtà. Ma che ben si intrecciano con il tema della sostenibilità ambientale: ed allora ecco «La città verde», tra soluzioni smart, progetti ecosostenibili e risparmio energetico.

Con «La città abitabile» si toccherà invece il delicatissimo tema del sociale nelle sue varie declinazioni: le statistiche demografiche dimostrano come Bergamo sia sempre più una città di single, anziani e stranieri. Nuove domande che richiedono nuove risposte, che proveremo a cercare insieme. E infine quel tratto che ha sempre caratterizzato Bergamo, «La città bella»: tra cultura, arte e le nuove frontiere del turismo. Cinque temi, anzi uno solo: la città che vogliamo.

Nuove le sfide, così come i metodi, sempre più orientati alle nuove tecnologie: ma lo spirito del progetto è quello che anima la storia de L'Eco di Bergamo fin dal lontano 1880, contribuire a risolvere i problemi.

E lo faremo con un percorso solo apparentemente complesso, in realtà quasi automatico e molto rapido: il giornale lancerà i temi con un forum che ospiterà esperti nazionali e non. Ma anche (e soprattutto) volti nuovi. Nando Pagnoncelli ne farà una sintesi in alcuni video che saranno proposti nel blog, progetto che vedrà a braccetto Ipsos e Università.

Il blog sarà fondamentale per raccogliere i contributi di quel mondo multimediale che si rivolge ai social network, che saranno poi trattati in incontri pubblici, fino a diventare parte integrante di un manifesto da consegnare ai candidati alle amministrative del 2014. E una delle proposte individuate sarà fatta propria da L'Eco di Bergamo che ne farà omaggio alla città.

L'Eco Lab è tutto questo: un luogo di confronto, virtuale e non. Un progetto capace di muoversi dal giornale alla rete, da Bergamo Tv a Radio Alta. Aperto ai contributi di tutti, come nella tradizione de L'Eco di Bergamo, ma con un obiettivo più ambizioso del solito: scrivere (non dettare) insieme un'agenda per la città del 2020, e oltre. Perché il futuro nasce quando si comincia ad immaginarlo. E farlo insieme è la migliore risposta possibile.

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