«Yara è morta nel giro di un'ora»
Il giallo dello scoop viene smentito

Yara sopravvisse al suo assassino meno di un'ora. Lo scrive l'agenzia giornalistica Ansa, ma il pm Letizia Ruggeri smentisce. L'ipotesi fa storcere il naso anche a chi è in possesso della relazione autoptica stilata dall'antropologa forense Cristina Cattaneo.

Yara sopravvisse al suo assassino meno di un'ora. Lo scrive l'agenzia giornalistica Ansa, ma il pm Letizia Ruggeri smentisce. L'ipotesi fa storcere il naso anche a chi è in possesso della relazione autoptica stilata dall'antropologa forense Cristina Cattaneo, nella quale si stabilisce che il decesso è avvenuto «diverse ore dopo».

Secondo l'Ansa, che cita «i risultati di uno degli esami medico legali di allora», la tredicenne scomparsa da Brembate Sopra il 26 novembre 2010 e trovata morta a Chignolo d'Isola il 26 febbraio 2011, «ha avuto giusto il tempo di uscire dalla palestra comunale, essere prelevata in auto, e arrivare nel campo dove ha trovato la morte».

Il particolare, sempre stando all'agenzia giornalistica, «è dimostrato dall'analisi dei processi digestivi, che hanno un tempo certo. Dato che quella sera la madre di Yara si ricordava esattamente cosa la bambina avesse mangiato e a che ora, è stato possibile stabilire, con ulteriore esame specifico, con precisione l'ora del decesso».

«La ragazzina, inoltre - sostiene l'Ansa -, quando venne rapita svenne quasi subito, e non era cosciente quando venne ferita e abbandonata al freddo nel campo dove ha trovato la morte. Il particolare non muta certo la ferocia del delitto ma se non altro conferma che Yara non ha sofferto per le sevizie subite dopo il rapimento».

Per quanto riguarda il fronte giudiziario, il gip Ezia Maccora, che ha disposto altri sei mesi di indagine su Mohammed Fikri, sta attendendo il deposito da parte del pm delle traduzioni della telefonata (5 quelle commissionate dalla Procura, una dal difensore del nordafricano) fatta dal marocchino e dalla relazione del Ris di Parma.

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