Minacciati con la pistola addetti del 118
Faida familiare tra due gruppi di rom

Una lite tra conviventi si è trasformata in una faida familiare tre due gruppi di rom, che si sono inseguiti e speronati in autostrada arrivando a minacciare i soccorritori del 118 con una pistola. Tutto è cominciato a Carobbio degli Angeli.

Una lite tra conviventi si è trasformata in una faida familiare tre due gruppi di rom, che si sono inseguiti e speronati in autostrada arrivando a minacciare i soccorritori del 118 con una pistola. Tutto è cominciato a Carobbio degli Angeli, verso le 8,30 di lunedì 31 dicembre.

Una ragazza rom di 21 anni che abita in paese è entrata nella pasticceria «In Croissanteria» sulla provinciale con una bambina in braccio chierdendo di chiamare i carabinieri perché il compagno la picchiava e non voleva più tornare a casa. La ragazza ha pregato i carabinieri di Grumello di accompagnarla al casello dell'autostrada, dove l'aspettavano i genitori e il fratello. Mentre i carabinieri erano in viaggio con la ragazza e la bimba di 3 mesi e mezzo, i parenti del compagno sono partiti all'inseguimento, pronti a riportarla a casa.

Al casello di Grumello la ventunenne con la bimba è salita su una Golf nera su cui c'erano il padre cinquantenne, la madre di 52 anni e il fratello di 20. I cinque sono partiti in direzione di Milano, ma i parenti del compagno li hanno raggiunti, su due auto, una Golf bianca e una C-Max, all'altezza di Agrate.

Compiendo manovre che solo per miracolo non hanno portato a una strage, il conducente della Golf bianca, su cui viaggiavano anche due donne, ha speronato l'auto dei fuggitivi, innescando diversi tamponamenti e facendo finire un'auto fuori strada. Alle 9,40 sono stati così allertati i soccorsi. Due i feriti non gravi. La situazione però è subito degenerata. Tutti i rom sono scesi dalle auto e hanno cominciato a litigare furiosamente, aggredendo i poliziotti e soprattutto i soccorritori del 118. Nel giro di pochi minuti sono arrivati almeno una trentina di rom paralizzand l'autostrada.

Nel frattempo la bimba è stata caricata su un'ambulanza e poi, di nascosto, tutta la famiglia (la mamma con i genitori e il fratello, rimasti illesi) è stata portata dalla polizia alla caserma di Seriate. I rom inseguitori erano convinti che madre e bimba fossero sull'ambulanza di Busnago Soccorso.

Ne è nato un rocambolesco inseguimento: l'ambulanza è uscita ad Agrate ed è stata speronata più volte, fino a quando si è fermata. I rom sono scesi dalle auto con mazze e spranghe, uno era armato di pistola. Hanno infranti cristalli e preso a mazzate una fiancata.

L'autista disperato ha fatto retromarcia ed è riuscito a ripartire, sempre inseguito dai rom. All'altezza di Pessano con Bornago, per la disperazione ha accelerato ed è riuscito a fare un salto e attraversare un fosso, arrivando dall'altra parte della strada: le auto dei rom fortunatamente sono rimaste incastrate nel fossato. L'ambulanza è così riuscita ad arrivare alla caserma dei carabinieri di Vimercate, che aspettavano con il cancello aperto. Per i quattro membri dell'equipaggio di Busnago Soccorso sono stati momenti di vero terrore. Cinque giorni di prognosi per l'autista e l'infermiere.

Il conducente della Golf bianca speronatrice, G. O. di 53 anni di Carobbio, padre, è stato denunciato per tentato omicidio. Ora la polizia è sulle tracce degli altri rom che hanno assalito l'ambulanza.

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