Redditometro già in azione nel 2012
Controllati mille bergamaschi

Il nuovo redditometro non è ancora entrato in vigore e già fa dormire sonni agitati agli italiani. Nel 2012, ad esempio, nella Bergamasca, circa mille persone fisiche sono state raggiunte dal questionario del fisco.

Il nuovo redditometro non è ancora entrato in vigore e già fa dormire sonni agitati agli italiani, col timore di finire nel mirino dello strumento di accertamento del fisco. Nel 2012, ad esempio, nella Bergamasca, circa mille persone fisiche sono state raggiunte dal questionario del fisco per accertare eventuali incongruità del reddito dichiarato.

Di queste mille, solo la metà – cinquecento, dunque – si è poi trovata a fare i conti con l'accertamento sintetico del reddito e le eventuali imposte e sanzioni conseguenti. Tenendo conto, a monte, che l'accertamento scattava quando agli occhi del fisco il reddito presunto per sostenere le spese accertate del contribuente superava del 25% quello dichiarato.

Il redditometro ora è stato affinato: la soglia di allarme scatta al superamento del 20% del reddito dichiato e le voci che lo determinano sono più di 100. Conviene quindi tracciare ogni possibile spesa: scontrini e fatture sarebbero da conservare per un periodo di 5 anni, per poter dimostrare le spese reali effettuate.

Questa esigenza deriva dal fatto che tocca proprio al contribuente l'onere della prova: il fisco, infatti, per determinate spese, tiene conto del valore medio indicato dall'Istat, secondo precise categorie di contribuenti, incrociate con le aree geografiche nelle quali gli stessi risiedono (cambiano i valori da Roma a Milano, da Crotone a Trieste...).

Per saperne di più leggi L'Eco di Bergamo del 14 gennaio

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