Mamma scopre il furto del figlio
Ridà il cellulare, recupera i soldi

Sgominata la «banda» dei minorenni che ha messo a soqquadro gli uffici delle scuole medie «Carlo Ceresa» di San Giovanni Bianco, imbrattando i muri, rubando un personal computer portatile e 2.400 euro in contanti da una cassetta di sicurezza.

Sgominata la «banda» dei minorenni che il 19 febbraio scorso aveva messo a soqquadro gli uffici delle scuole media «Carlo Ceresa» di San Giovanni Bianco, imbrattando i muri, rubando un personal computer portatile e 2.400 euro in contanti da una cassetta di sicurezza.

I cinque - un maggiorenne (1992, disoccupato) e quattro minorenni (due del 1997, uno del 1998, uno del 1999), tre italiani e due extracomunitari regolarmente in Italia - sono stati identificati dai carabinieri di San Giovanni Bianco al termine di un'indagine portata avanti con rapidità. Hanno già ammesso le loro responsabilità, rimediando una denuncia per furto e danneggiamenti. Il maggiorenne era già noto alle forze dell'ordine quale assuntore di sostanze stupefacenti, un paio dei minorenni, invece, per precedenti episodi di danneggiamenti.

Dei 2.400 euro sottratti a scuola - soldi anticipati dalle famiglie degli studenti per pagare le visite ai musei alle imminenti gite a Lecco e Venezia - 1.700 sono stati riconsegnati dalla «banda», mentre degli altri 700 si sono perse le tracce. Riconsegnato anch il pc portatile. Tra i 1700 euro riconsegnati, anche quelli recuperati dalla madre di uno dei ragazzini denunciati: insospettitasi del fatto che il figlio avesse appena acquistato un cellulare nuovo con i propri soldi, dopo la chiamata in caserma dei carabinieri, ha preso il telefonino e l'ha riportato in negozio, riuscendo a farsi riconsegnare il denaro dell'acquisto.

I cinque erano entrati nella scuola subito dopo la chiusura degli uffici, dove avevano rovistato trovando solo un pc portatile da rubare. Così, dopo aver imbrattato i muri, se n'erano andati. Ma tre di loro, insoddisfatti del mallopo, decidevano di rientrare in cerca di denaro. Cerca e ricerca, trovano le cassette di sicurezza, ne aprono un paio, rubano le buste che contengono e riescono. Quando poi si accorgono che dentro c'era del denaro in contante, la comitiva rientra a scuola e ruba anche le restanti bste, il tutto per 2.400 euro.

I baby vandali erano entrati nella scuola forzando dall'esterno un'uscita d'emergenza. Nei corridoi hanno utilizzato un pennarello blu per lasciare alcune scritte sulle pareti, tra cui la parola «Youtube», il disegno di una foglia di marijuana e una parolaccia su un quadro realizzato dagli studenti. Dopodiché avevano forzato le porte di tre uffici, quello della presidenza, la segreteria e l'ufficio del direttore dei servizi amministrativi.

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