Lavora all'ospedale di Treviglio:
un oculista è cugino del Papa

«Non appena ho sentito pronunciare Jorge sono scattato in piedi esultando, ancora prima che venisse completato il suo nome, è stato una attimo di gioia indescrivibile». A raccontarlo è un parente torinese del pontefice che risiede a Mozzanica.

«Non appena ho sentito pronunciare Jorge sono scattato in piedi esultando, ancora prima che venisse completato il suo nome, è stato una attimo di gioia indescrivibile». A raccontare quanto provato all'annuncio dell'elezione di Papa Francesco è un parente torinese del pontefice, che vive da diversi anni nella nostra provincia.

È il medico oculista Maurizio Bracchino, 51 anni, specialista nel reparto di oculistica dell'Azienda ospedaliera di Treviglio, dove lavora da una ventina d'anni. Risiede a Mozzanica e con l'ormai ex arcivescovo di Buenos Aires è legato da parentela grazie alla famiglia materna: la nonna del medico, Ines Bergoglio, era infatti cugina di primo grado di Mario, papà del neo pontefice.

Una parentela alla lontana che si è però sempre rivelata di fatto molto stretta, per il rapporto costante e sentito tra la famiglia del medico torinese e colui che fino all'altro ieri è stato arcivescovo della capitale argentina. «Ho preso il telefono - racconta Bracchino - chiamando a Torino mia madre Carla (Ravezzana è il cognome da nubile, ndr), esprimendole quanta gioia avevo in corpo».

I contatti con Jorge Mario Bergoglio sono rimasti costanti nel tempo: «Quando viene in Italia non manca di fare visita a mia mamma a Torino. È una persona unica per la sua sensibilità e bontà, dalla smisurata umanità e semplicità. E fa sempre un certo piacere – ha evidenziato Maurizio Bracchino – sentirlo accennare qualche parola in dialetto piemontese. Dialetto che capisce alla perfezione anche se parlato in modo stretto».

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