«Apriamo il cuore alla speranza»
Il vescovo al Nuovo Albergo popolare

«Noi cristiani dobbiamo aprire il cuore alla speranza, soprattutto a chi l'ha smarrita e chi ormai ritiene che parlare di speranza sia quasi un insulto anche solo a parlarne». È l'appello lanciato dal vescovo Francesco Beschi a Pasqua.

«Noi cristiani dobbiamo aprire il cuore alla speranza, soprattutto a chi l'ha smarrita e chi ormai ritiene che parlare di speranza sia quasi un insulto anche solo a parlarne. Non dobbiamo mai lasciarci rubare la speranza, che per i cristiani si appoggia sulla certezza di Cristo risorto». È l'appello lanciato dal vescovo Francesco Beschi durante la solenne Concelebrazione eucaristica in Cattedrale nella solennità della Pasqua di risurrezione.

Queste parole di speranza il vescovo le ha portate anche negli auguri rivolti, dopo la Messa in Cattedrale, quando ha raggiunto il Nuovo Albergo popolare, dove c'erano oltre persone riunite per i pranzo pasquale. Erano italiani, bergamaschi e stranieri, fra ospiti della struttura, altri vi giungono ogni giorno per il pranzo, oppure gravitano attorno alla stazione e non hanno un tetto per dormire.

«Questo vostro riunirvi non è soltanto un momento per il cibo, ma è soprattutto un momento di serenità e di pace per ognuno di voi, nonostante le vostre difficoltà e problemi - ha detto mons. Beschi -. Offro queste mie parole a chi tra voi è credente. A chi non è credente, oppure appartiene ad altre religione, chiedo di accogliere queste mie parole nel segno nella sincera amicizia». Un applauso ha scandito le parole del vescovo, che poi ha recitato un'Ave Maria, ha impartito la benedizione e ha girato fra tutti i tavoli salutando e ascoltando tutti.

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