Un investigatore smentisce la traccia
del telefonino alle 18,55 a Brembate

Scomparsa nel nulla: non c'è una pista e non ci sono certezze sul caso di Yara Gambirasio. La tredicenne, promessa della ginnastica ritmica, non ha lasciato traccia di sé. A dirlo è un investigatore in prima linea nel caso della ragazzina sparita il 26 novembre, durante un'intervista avvolta da tanto pessimismo. "Magari ne avessimo trovata una di traccia utile, proprio non ce n`è" dice. L`unica certezza, "o meglio l'unica cosa a cui credere - aggiunge - per ora è il fiuto dei cani. Crediamo con fermezza che Yara Gambirasio sia passata da quel cantiere di Mapello. I cani in quel luogo sono letteralmente impazziti per le tracce di odore. Quindi da lì è passata la persona che cerchiamo".

L'investigatore smentisce categoricamente anche la presenza fisica del telefonino di Yara Gambirasio alle 18.55 in territorio di Brembate Sopra. "Non risulta vero. L'ultima traccia utile lasciata dal telefonino è alle 18.49, quando l`amica Martina replica al messaggio di Yara, dopodiché il cellulare non dice più nulla". Un primo messaggio di Martina era delle 18.25, Yara aveva replicato alle 18.44. "La mamma della ragazzina - prosegue - ha provato a chiamare la figlia dopo le 19, trovando il telefono sempre spento. Ci vorranno almeno una ventina di giorni affinché lo screening su tutto il traffico telefonico in quella zona dica qualcosa in merito alla fascia oraria in cui Yara è scomparsa nel nulla".

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