Imu, Iva e Tares: un incubo
Botta da 734 euro a famiglia

Tra il possibile aumento Iva del primo luglio, la scadenza Imu di giugno al netto dell'esclusione della prima casa e il pagamento della nuova tassa sui rifiuti, la Tares a dicembre, potrebbe arrivare una batosta 2013 da 734 euro a famiglia.

Tra il possibile aumento Iva del primo luglio, la scadenza Imu di giugno al netto dell'esclusione della prima casa e il pagamento della nuova tassa sui rifiuti, la Tares a dicembre, potrebbe arrivare una batosta 2013 da 734 euro a famiglia.

A calcolarlo è la Federconsumatori, sommando i rincari annui per ogni singola imposta a carico di una famiglia media: 40-45 euro per la Tares, 207 euro per l'Iva, 480 euro medi per l'Imu (prima casa esclusa).

Casa, cara, casa
Un decreto approvato venerdì dal governo ha sospeso il versamento della rata Imu del 16 giugno per la prima casa. La scadenza resta però valida per le seconde e altre case e per gli immobili extralusso. Il governo si è dato tempo fino al 31 agosto prossimo per mettere a punto una riforma complessiva del sistema fiscale sugli immobili. Se però entro quella data non si riuscisse a centrare l'obiettivo, la rata sulla prima abitazione dovrà comunque essere pagata, fissando un nuovo termine al 16 settembre. La sospensione della prima rata vale 4 miliardi di versamento allo Stato. «L'onore dell'abolizione dell'Imu non ricada sui Comuni» afferma Antonio Satta, componente dell'Ufficio di presidenza dell'Anci. «Ora bisogna arrivare ad abolire il Patto di stabilità per i piccoli Comuni», conclude Satta.

Tegola sui consumi
Dovrebbe scattare il prossimo primo luglio il programmato aumento dell'aliquota standard dell'imposta sui consumi, passando dal 21% al 22%. Un intervento che vale 2 miliardi e che nelle intenzioni, il governo vorrebbe scongiurare. L'imposta sul valore aggiunto, nell'eventuale maggiorazione, riguarderà vino, birra, carburanti, abbigliamento e altri beni e servizi. Dall'aumento dell'Iva sono esclusi invece i beni di prima necessità, come alimentari, sanità, istruzione, la casa e tutti i beni ai quali si applica l'Iva al 10% o al 4%, o non si applica affatto. Tuttavia, fa notare Federconsumatori, l'aumento di alcune voci come ad esempio i servizi di trasporto finiranno per ricadere anche sulla merce trasportata, con un effetto moltiplicatore nei mesi successivi sulla spesa finale. L'ipotesi di aumento dell'Iva dal 1° luglio acuisce la situazione di crisi per il commercio al dettaglio e 26 mila imprese del settore potrebbero scomparire entro fine anno. Lo afferma l'Ufficio studi Confcommercio rivedendo la previsione del saldo natalità-mortalità alla luce del possibile nuovo scatto dell'imposta sui consumi.

Stangata di fine anno
La Tariffa rifiuti e servizi (Tares) è una tassa di scopo sui costi di raccolta e smaltimento rifiuti e altri servizi comunali, calcolata in base alla metratura delle abitazioni e al numero dei componenti. Sostituisce la Tarsu e la Tia, rispetto alle quali comporterà un aumento medio di 0,30 euro al metro quadrato. Dopo una serie di rinvii sulle scadenze, è stato deciso che la maggiorazione di 30 centesimi a metro quadro verrà adottata a partire da dicembre, andando a finire tutta nelle casse dello Stato.

L'allarme degli enti locali
«Siamo vivendo una fase in cui tutto è certo meno le entrate dei Comuni»: lo sfogo arriva da Alessandro Cosimi, sindaco di Livorno, presidente di Anci Toscana e coordinatore delle Anci regionali. «È evidente - dice Cosimi - che c'è una grande confusione: o c'è una proroga, o c'è una riflessione». «L'Anci - continua il primo cittadino - deve scendere in campo in modo forte. Oltre al rinvio dell'Imu, c'è anche il rinvio della Tares, ma i Comuni stanno pagando le prestazioni alle aziende, per non farle andare in crisi di liquidità. Per i Comuni, insomma, il momento è drammatico».

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