Lo sfrattano da casa a Calcinate
30enne si cosparge di benzina

Si è cosparso tutto il corpo di benzina e ha minacciato di darsi fuoco. Momenti di tensione a Calcinate a causa di uno sfratto in atto nella mattinata di mercoledì 29 maggio.

Si è cosparso tutto il corpo di benzina e ha minacciato di darsi fuoco. Momenti di tensione a Calcinate a causa di uno sfratto in atto nella mattinata di mercoledì 29 maggio. Polizia locale, carabinieri, pompieri e vigili del fuoco sono intervenuti per un 30enne di nazionalità marocchina, fortemente alterato a causa dello sfratto esecutivo deciso nei suoi confronti.

L'uomo è uscito dalla abitazione dove vive solo e dove è in affitto: da diversi mesi non paga il canone e da tre mesi è senza lavoro. Il 30enne ha prima minacciato di darsi fuoco e poi ha preso una tanica di benzina e se l'è versata addosso. Ben 5 litri di liquido infiammabile, mentre l'uomo teneva in mano due bombolette gas con le quali minacciava di darsi fuoco.

Molte le persone che hanno assistito alla scena, sul posto anche i medici del 118 con un'ambulanza mentre le forze dell'ordine hanno cercato di mediare. L'uomo era molto alterato e continuava a ripetere: «Datemi un altro mese, datemi un altro mese». Sul posto anche l'ufficiale giudiziario e l'Unione Inquilini di Bergamo con cui si è aperta una mediazione per far slittare lo sfratto di qualche settimana.

Sulla vicenda è intervenuta anche la società Meridiana, proprietaria dell'appartamento: «Come spesso capita le notizie che vengono pubblicate, a tutela dell'inquilino oggetto del "sopruso" non corrispondono a verità - scrive la società -. L'interessato è debitore nei confronti del locatore, Meridiana Srl di Calcinate, dal canone di dicembre 2012 (per la precisione deve saldare il mese di novembre). Meridiana Srl è sempre venuta incontro agli inquilini che hanno avuto problemi di lavoro, non riuscendo ad ottemperare agli obblighi contrattuali ma non ha mai tollerato le prese in giro. Tra l'altro, Meridiana, contravvenendo alla normale procedura, ha concesso l'alloggio al suddetto inquilino in assenza di reali garanzie di impiego, fidandosi della parola della cugina, sua vicina di casa che si è fatta da garante. Ella non solo non si è fatta carico dell'impegno preso, ma ha manifestato insieme a tutti coloro che si sono attivati per impedirne lo sfratto».

«Il suddetto inquilino avrebbe potuto essere allontanato già nel mese di aprile 2013, con regolare provvedimento del giudice che si è espresso nei suoi confronti ma ha accolto la sua richiesta, d'accordo con l'ufficiale giudiziario incaricato dello sfratto, di attendere il 15 maggi, data nella quale sarebbe riuscito a pagare parte del debito accumulato. Il 15 maggio è trascorso ma l'inquilino, non solo non ha mantenuto quanto promesso, nemmeno si è presentato in ufficio per fornire spiegazioni e chiedere un ulteriore posticipo - continua la comunicazione della Meridiana -. Lunedì scorso è intervenuto nuovamente l'ufficiale giudiziario accompagnato dalle forze dell'ordine per procedere con lo sfratto ma esso è stato posticipato di 48 ore, cioè alla data odierna, accogliendo la richiesta dell'inquilino che si è impegnato, a liberare l'alloggio e a restituire le chiavi. Considerando gli accadimenti odierni è chiaro che ha utilizzato il tempo concessogli per organizzare il movimento "antisfratto" e per passare al distributore a rifornirsi di benzina…».

Lo stesso marocchino ha voluto commentare tutta la vicenda: «Ho pagato fino a gennaio 2013, posso dimostrarlo. Poi ho perso il lavoro - ha ribattuto -, ma garantisco che tra un mese lascerò la casa: mi sto organizzando per andare a vivere da amici, in attesa di trovare una nuova occupazione».

© RIPRODUZIONE RISERVATA