Intascava i soldi delle assicurate
Un anno a sportellista delle Poste

Intascava i soldi delle assicurate con cui venivano spedite le istanze riguardanti i permessi di soggiorno e in pochi mesi era riuscito a raggranellare un bottino superiore ai 13 mila euro. Il trucchetto era stato però scoperto dalle Poste e il dipendente ha patteggiato un anno.

Intascava i soldi delle assicurate con cui venivano spedite le istanze riguardanti i permessi di soggiorno e in pochi mesi era riuscito a raggranellare un bottino superiore ai 13 mila euro. Il trucchetto era stato però scoperto dalle Poste e il dipendente, dopo aver chiesto scusa e rimborsato la cifra, venerdì 31 maggio ha patteggiato per peculato a un anno con pena sospesa davanti al gup Raffaella Mascarino.

Protagonista della vicenda G. M., 55 anni, residente in città, che lavorava all'agenzia 15 di via Malj Tabajani. L'uomo era addetto allo sportello «Amico», dove venivano consegnati i kit per i permessi di soggiorno. La spedizione avveniva per lo più tramite assicurate, spedizioni utilizzate per oggetti di un certo valore. Il costo è infatti non indifferente: 30 euro.

Il dipendente delle Poste riceveva il materiale da inviare tramite assicurata, ci metteva il timbro, ma anziché registrare il versamento nel giornale di fondo (il documento contabile che certifica i movimenti di ogni sportello) e nel modello «Ric1» (in cui vengono trascritti tutti i ricavi), teneva per sé il denaro. Nessuno dei clienti si lamentava, perché l'assicurata partiva lo stesso. Su questo contava, il cinquantottenne, per non essere scoperto.

Il quale da marzo a settembre del 2010 allo sportello «Amico» aveva «imboscato» 442 assicurate, intascando 13.260 euro. Quattro assicurate, per 120 euro, le aveva invece «imboscate» alla succursale delle Poste di via Manzù. Totale: 13.380 euro, che G. M. ha risarcito (più di 7 mila li ha versati nel 2011, il resto gli è stato scalato dal trattamento di fine rapporto dopo che le Poste gli avevano dato il benservito).

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