Sfratti, più di uno al giorno
La crisi morde, cresce la morosità

Una vera emergenza sociale. «È una situazione grave - dicono i sindacati, guardando ai dati della Bergamasca, forniti dal ministero dell'Interno - e i numeri sono angoscianti. La valanga degli sfratti non si arresta, ma si fa maggiormente dirompente».

Una vera emergenza sociale. Roberto Bertola (Sicet-Cisl), Fabio Cochis (Unione inquilini) e Pietro Roberti (Sunia-Cgil) puntano il dito compatti sul problema degli sfratti: «È una situazione grave - dicono, guardando ai dati della Bergamasca, forniti dal ministero dell'Interno - e i numeri sono angoscianti. La valanga degli sfratti non si arresta, ma si fa maggiormente dirompente».

Nella Bergamasca, da gennaio a dicembre 2012 ci sono state ben 1.702 richieste di esecuzione di sfratto (il 16,6% in più rispetto al 2011) e sono stati 529 gli sfratti eseguiti (+9,98%). Qualcosa meno, rispetto all'anno prima, invece, i provvedimenti esecutivi: 1.173 contro 1.234 (-4,94%). Ma a ben vedere - fanno notare i sindacalisti - si scopre il «trucco»: nel 2011, infatti, ci sono stati ben 160 provvedimenti esecutivi motivati dalla finita locazione, contro i «soli» 82 del 2012.

Il vero dato sensibile è quello della morosità: nel 2011 i provvedimenti motivati dal mancato pagamento degli affitti sono stati 997, mentre nel 2012 sono saliti a 1.078. «La morosità continua a crescere da alcuni anni a questa parte - insistono i sindacati - e il più delle volte si tratta di morosità incolpevole, dovuta alla difficile crisi economica, alla perdita del lavoro... Una situazione che penalizza fortemente gli stessi proprietari, che pure hanno diritto a ricevere il dovuto e si trovano in una situazione difficile. Per molti di loro l'affitto è una rendita, che serve al sostentamento e dunque, a cascata, la situazione drammatica si amplifica».

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