Scontri ultrà a Pordenone
Al Bocia tre anni e indulto

Tredici ultrà della Curva Nord, tra cui il leader Claudio «Bocia» Galimberti, sono stati condannati per gli scontri scoppiati prima di Atalanta-Triestina, giocata a Pordenone il 31 luglio 2004, periodo in cui la squadra nerazzurra si trovava in ritiro a Piancavallo.

Tredici ultrà della Curva Nord, tra cui il leader Claudio «Bocia» Galimberti, sono stati condannati per gli scontri scoppiati prima di Atalanta-Triestina, giocata a Pordenone il 31 luglio 2004, periodo in cui la squadra nerazzurra si trovava in ritiro a Piancavallo. Tafferugli per i quali giovedì 24 febbraio al tribunale di Pordenone sono piovute pene complessive per 28 anni (il pm ne aveva chiesti in totale 15).

La condanna più severa è toccata al «Bocia», già finito nei giorni scorsi al centro dell'inchiesta del pm Carmen Pugliese per associazione a delinquere finalizzata ai disordini organizzati dalla tifoseria bergamasca. Al capo ultrà sono stati inflitti tre anni e l'interdizione dai pubblici uffici per 5 anni. A suo carico sono stati riconosciuti il concorso nella resistenza a pubblico ufficiale e la violazione del Daspo, mentre è stato assolto dall'accusa di aver danneggiato un'auto in sosta. Due anni e 8 mesi li ha rimediati N. T.; due anni e mezzo a testa a G. C. e A. P. Altri nove hanno rimediato due anni ciascuno, mentre è andato assolto A. S., che nell'indagine attualmente in corso a Bergamo risulta tra gli ultrà più attivi.

Per saperne di più leggi L'Eco di Bergamo del 26 marzo

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