Pavimenti sollevati e allagamenti
È tutta colpa del collettore. Si rifà

Parquet che si solleva, seminterrati allagati e crepe nei muri. I recenti nubifragi hanno inferto un duro colpo alla situazione già precaria di alcune abitazioni della località Piane di Premolo, dove si punta il dito contro Uniacque. E il Comune.

Parquet che si solleva, seminterrati allagati e crepe nei muri. I recenti nubifragi hanno inferto un duro colpo alla situazione già precaria di alcune abitazioni della località Piane di Premolo, dove si punta il dito contro Uniacque. E il Comune.

Uniacque per i ritardi nel sistemare la fognatura, causa dei danni alle loro case. E ora anche il Comune, per il fatto che, senza il dovuto preavviso, ha emesso un'ordinanza di inizio lavori per la costruzione di un nuovo collettore fognario, lavori che alcuni seguiranno direttamente in casa, dovendo operai e macchine operare sui loro terreni. Ma almeno il problema si risolverà.

I danni provocati dalla vecchia fognatura sono infatti seri: allagamenti nei seminterrati e infiltrazioni di acque bianche e nere che hanno fatto sollevare i pavimenti in parquet, creato fessure nelle abitazioni a filo strada e aperto una voragine larga e profonda un metro nel giardino di una di esse.

«Il problema - dice Sonia Agerde, una delle inquiline dello stabile di via Piane 30, quello più colpito dalle piogge torrenziali dei giorni scorsi - risale a un anno fa, quando si verificarono i primi inconvenienti causati dalle piogge, ma in misura minore di quanto accaduto recentemente. Nel maggio scorso i primi allarmi preoccupanti portarono a effettuare interventi sulla condotta fognaria risalente agli Anni Quaranta: questa risultava interrotta in più punti causando la fuoriuscita della fogna che, nel suo percorso sotterraneo, ha eroso le fondamenta della mia casa, mettendo in pericolo la sua stabilità e la sicurezza della mia famiglia».

Il 29 luglio, giorno dell'ultimo nubifragio, Sonia e Gianluca Agerde hanno chiamato i vigili del fuoco di Gazzaniga che hanno effettuato, insieme al sindaco, un sopralluogo. «Al termine mi è stato detto che non si era di fronte a una situazione critica che imponesse l'evacuazione, ma che, se dovesse verificarsi un altro nubifragio di quella portata, la casa potrebbe trovarsi a rischio - spiega la signora -. Abbiamo chiesto al Comune una dichiarazione di inagibilità dell'edificio, ma ci è stata negata. A questo punto abbiamo deciso io, il mio compagno e i nostri tre figli, a scopo precauzionale, di evacuare spontaneamente la casa trasferendoci nell'appartamento di un vicino momentaneamente libero».

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