Lutto nel mondo della ristorazione
È morto Enrico Panattoni

Nel 1953 aprì la Marianna, lo storico bar di Città Alta. Lutto nel mondo della ristorazione a Bergamo: nella notte tra giovedì e venerdì è morto Enrico Panattoni, uno dei nomi più noti della nostra città.

Nel 1953 aprì la Marianna, lo storico bar di Città Alta. Lutto nel mondo della ristorazione a Bergamo: nella notte tra giovedì 3 e venerdì 4 ottobre, intorno all'una e venti, è morto Enrico Panattoni, 85 anni, uno dei nomi più noti della nostra città, famoso per il suo gelato e per la sua attività imprenditoriale sul territorio. Fu lui, oltre quarant'anni fa, a inventare uno dei gusti preferiti dagli amanti del gelato di tutto il mondo: la stracciatella.

Chi infatti non conosce la stracciatella della Marianna? Enrico Panattoni aveva proposto questo gusto nella sua gelateria di Colle Aperto per la prima volta proprio nel 1953. «È andata così - aveva raccontato un giorno in un'intervista a L'Eco di Bergamo -. I clienti del ristorante continuavano a chiedermi la stracciatella, nel senso della minestra alla romana fatta inserendo le uova sbattute nel brodo bollente. Mi ero stufato di servirla, così mi venne in mente di riproporla in altra forma. Ci pensai un po' di giorni, poi in una notte misi a punto la ricetta del gelato».

Oltre alla Marianna, nel 1962 Enrico Panattoni rilevò la gestione del ristorante Il Pianone, valorizzando struttura e posizione, grazie anche alla collaborazione di Pino Capozzi, il noto ristoratore-abergatore che diresse il Pianone per un anno e mezzo prima di mettersi in proprio all'Agnello d'Oro di Bergamo Alta. Nel 1979 Enrico Panattoni acquistò l'immobile, oggi sotto la gestione del figlio Marzio.

La storica apertura della Marianna fu, invece, il 1° novembre 1953: Enrico e la moglie Oriana aprirono la Marianna, uniti da un grande amore. «Siamo cresciuti insieme, abitavamo a cinque chilometri l'uno dall'altra sebbene io sia di Altopascio, provincia di Lucca, e Oriana di Pescia in provincia di Pistoia - aveva raccontato un giorno Enrico Panattoni -. Sono venuto via dalla mia terra all'età di 18 anni, a Bergamo dal 1946». Lui che si era sempre considerato un bergamasco d'adozione: «Sono partito per far fortuna - aveva raccontato Enrico -, cercavo un posto per fare il castagnaccio e mi avevano indicato Brescia. Una volta in città contattai un amico di mio padre che però mi sconsigliò di restare in quella città e mi indicò Bergamo. Così arrivai qui e mi rivolsi a un'agenzia di affari per cercare una bottega. L'agenzia non aveva nulla da propormi, ma il caso volle che una persona presente mi indirizzò da un avvocato in via Paglia, curatore della vendita di una fiaschetteria in via Colleoni. Il locale era piccolo, ma mi piacque e così iniziò la mia avventura, prima come produttore di castagnaccio e poi di gelati e dolci».

Dal gelato alla ristorazione: «A quei tempi eravamo giovani - raccontò una volta - si lavorava noi due, Oriana era la cuoca e io facevo il cameriere. Dalla nostra cucina uscivano i piatti tipici della nostra terra, ribollita, fagioli all'uccelletto e costate».

La famiglia Panattoni è finita nelle pagine della cronaca anche per il sequestro del figlio di Enrico, Mirko, il primo rapimento di bambino in Italia, nel 1973. «Un grande dolore per Enrico - racconta Mariarosa Acquaroli, nuora e moglie di Fabrizio, secondogenito di Enrico e colui che si occupa del bar e della pasticceria della Marianna -. E un grande rospo che non è mai andato giù a lui e a tutta la famiglia: non aver mai scoperto i sequestratori di Mirko».

Tutta la famiglia era riunita nella casa di Enrico Panattoni al momento della sua morte, unita e vicina nell'ultimo saluto di un grande uomo che ha raccontato un pezzo di storia di Bergamo. Presenti i figli Marzio, Fabrizio e Mirko, le nuore e i nipoti. I funerali di Panattoni saranno celebrati sabato mattina, 5 ottobre, alle 10 nella chiesa del Carmine, nella Città Alta che Enrico amava tanto. In segno di lutto la Marianna resterà chiusa venerdì e sabato.

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