Pirovano: «Caccia a rischio stop
La Provincia difenderà il piano»

«Difenderemo a spada tratta il piano faunistico e il calendario, e anzi, credo che dovremmo farlo tutti insieme, senza forzature o impuntature. Perché il rischio di trovarci, tra poche settimane, con la caccia chiusa, è reale». Parole di Pirovano.

«Difenderemo a spada tratta il piano faunistico e il calendario, e anzi, credo che dovremmo farlo tutti insieme, senza forzature o impuntature. Perché il rischio di trovarci, tra poche settimane, con la caccia chiusa, è reale. E io non sono certo soddisfatto del pericolo bocciatura, né lo sono mai stato».

Vuol fare chiarezza, il presidente della Provincia Ettore Pirovano, sull'infinita vicenda del documento che regola la caccia in Bergamasca. Il piano, approvato (faticosamente) a luglio, è di nuovo nel mirino del Wwf, e già il 14 novembre il Tar potrebbe sospenderlo.

Nei giorni scorsi il presidente ha ribadito i suoi dubbi su alcuni aspetti del testo uscito dal Consiglio provinciale, scatenando varie reazioni e un'interrogazione del consigliere Vittorio Milesi, che chiede come intenda muoversi Via Tasso.

Presidente Pirovano, la Provincia si costituirà in giudizio per difendere il piano faunistico?
«Non ce n'è bisogno: siamo già costituiti, con Regione e Federcaccia, perché questo è un ricorso che aggiunge nuovi motivi, tredici, a uno che era già in esame al Tar. Quello che ora stiamo valutando è quali siano i possibili argomenti per difenderci, ma di certo lo faremo, e a spada tratta: vogliamo evitare la sospensione della caccia».

È una possibilità reale?
«Il rischio è alto. La nostra difesa è costituita dagli avvocati della Provincia, ma siamo ben disponibili (senza spendere) a essere affiancati anche dai legali che hanno assistito le associazioni venatorie in sede di approvazione del piano, per arrivare a pareri condivisi. Se vogliamo vincere, dobbiamo farlo insieme».

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