Omicidio a Boltiere, tante domande
Col metal-detector si cerca l'arma

Mentre i carabinieri cercano l'arma del delitto, anche con un metal-detector restano tante domande aperte sulla morte di Mario Gaspani. Se gli assassini erano arrivati per uccidere, perché utilizzare un coltello da cucina? Il delitto sarebbe maturato nell'ambiente di lavoro.

Mentre i carabinieri cercano l'arma del delitto, anche con un metal-detector restano tante domande aperte sulla morte di Mario Gaspani. Se gli assassini erano arrivati per uccidere, perché utilizzare un coltello da cucina?

E, soprattutto: perché caricare in auto il 57enne e correre il rischio di essere intercettati durante il tragitto o di essere visti mentre si scaricava il cadavere nella roggia di Osio Sopra?

Non era meglio lasciare il corpo lì nel garage della sua villetta di via Donizetti a Boltiere dove l'uomo è stato accoltellato alle 2 della notte fra venerdì e sabato?

Sono alcune delle cose che non tornano in questo nuovo giallo, germogliato nel periodo più agitato della cronaca nera bergamasca. Un delitto maturato molto probabilmente nel settore della mediazione e del commercio di automobili, dove la vittima lavorava, e che odora di spedizione punitiva per lavare l'onta di uno sgarro, di promesse non mantenute o debiti non saldati.

È questa la pista privilegiata dai carabinieri del reparto operativo di Bergamo e del nucleo investigativo di Treviglio che indagano coordinati dal pm Franco Bettini. A indirizzare gli investigatori ci sono i trascorsi penali della vittima l'aggressione che Gaspani aveva subito a dicembre.

Gli inquirenti non escludono comunque altre strade, prima fra tutte quella passionale, che tra l'altro si coniugherebbe da manuale con il tipo di arma usato e il numero di coltellate inflitte. Nella giornata di lunedì l'incarico per l'autopsia.

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