Le risposte dell'Inps non arrivano
I malati muoiono senza indennità

Continuano i disagi per gli invalidi civili coinvolti dall'«affaire Inps». «Da quando l'Inps, ed era il primo ottobre 2010, si è vista assegnare dal governo le competenze in materia di invalidità civile, per noi disabili è stato un disastro».

Continuano i disagi per gli invalidi civili coinvolti dall'«affaire Inps». Perché se da un lato l'Istituto nazionale della previdenza sociale sta cercando di recuperare il terreno perduto nei mesi scorsi in merito all'accertamento e alle concessioni economiche in tema di invalidità civile, dall'altro lato sui disabili è entrata a gamba tesa la solita burocrazia italica, per rendere ancora più complicato il tutto.

«Da quando l'Inps, ed era il primo ottobre 2010, si è vista assegnare dal governo le competenze in materia di invalidità civile, per noi disabili è stato un disastro – sbotta Giovanni Manzoni, presidente della Fand di Bergamo, la Federazione che raggruppa le associazioni dei disabili di Bergamo –, visto che si sono bloccate le notifiche dei verbali da parte dell'Inps per il riconoscimento dello status di invalidi, e con esse l'erogazione delle indennità».

Tra i tasti più dolenti, Manzoni parla di «molte persone, soprattutto quelle affette da patologie oncologiche, che sono decedute prima dell'arrivo della risposta che riconosce il loro diritto. Persone che – rileva Manzoni –, viste le loro condizioni di salute, hanno giustamente un canale più rapido, venendo sottoposti alla visita medica per il riconoscimento della disabilità entro 15/20 giorni. Ma visti i gravi ritardi per la notifica dei verbali, ciò non basta e così, invece di fare all'Inps la richiesta per le agevolazioni economiche, ci troviamo a presentare quella di successione per il disabile deceduto.

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