La palestra «Victoria» di Messi
Battaglia senza fine tra avvocati

La guerra senza fine fra i legali sulla vicenda della Palestra Victoria continua. L'avvocato della proprietà, Fiorona, controreplica a Del Bue, avvocato di Luca Messi e Omar Gentile: «Messi non è mai stato nelle condizioni di formulare un'offerta concreta».

La guerra senza fine fra i legali sulla vicenda della Palestra Victoria di Ponte San Pietro continua. L'avvocato della proprietà, Mauro Fiorona, controreplica a Luca Del Bue, avvocato di Luca Messi e Omar Gentile.

I legali del pugile avevano a loro volta replicato alle affermazioni dell'avv. Fiorona per conto di Riro srl proprietaria dell'immobile.


La controreplica dell'avv. Mauro Fiorona, legale della Riro srl, società proprietaria dell'immobile adibito a palestra sito in Ponte San Pietro
«Non è interesse della proprietà alimentare una sterile polemica mediatica. Si ribadisce tuttavia che quanto dichiarato nel comunicato stampa di ieri (nel link sopra) è veritiero e, soprattutto, documentabile.

Le iniziative giudiziarie promosse dalla società di Luca Messi, anche tramite terzi, per ostacolare la riacquisizione dell'immobile e il pagamento dei canoni sono almeno 8, di cui 6 rigettate con provvedimenti (cautelari o definitivi) del Tribunale di Bergamo, una con decreto provvisoriamente esecutivo del Tribunale in favore della proprietà (non sospeso per effetto dell'opposizione della società di Messi) e l'ultima nella quale Messi si è trovato costretto a rinunciare all'azione.

Riguardo alle proposte di acquisto, nel sottolineare che sarebbe stato interesse della proprietà vendere l'immobile, soprattutto in una congiuntura di mercato come quella attuale, si conferma che Luca Messi non è, purtroppo, mai stato nelle condizioni di formulare un'offerta concreta che coprisse l'intero prezzo ipotizzato».

La replica
dell'avvocato Del Bue
«Lascio perdere - scrive Del Bue - il merito della questione; noi tutti abbiamo una lettura della vicenda, condizionata dai ruoli e dagli incarichi che dobbiamo svolgere nell'interesse dei nostri clienti. Non posso però tollerare che si forniscano notizie non veritiere per ciò che concerne l'ambito processuale della questione. Quanto evidenziato nel comunicato stampa della proprietà secondo cui Luca Messi avrebbe tentato “…in tutti i modi di ostacolare la riacquisizione …dell'immobile locato, con cause tutte ritenute infondate e rigettate dal Tribunale di Bergamo” non corrisponde a verità, ne' si comprende quali siano le cause rigettate dal Tribunale di Bergamo».

«Infatti non v'è ad oggi – ad esclusione della sentenza del dicembre 2011 con cui il Tribunale di Bergamo ha dichiarato la risoluzione del contratto di locazione – un solo provvedimento definitivo di condanna nei confronti della mia assistita».

Il legale aggiunge:
«non c'è per ciò che concerne la questione della “morosità”, il cui vaglio è stato demandato ad un giudizio separato e quanto mai pendente ( prossima udienza 11 dicembre 2012, Giudice Dott.ssa Gelato, RG 5119/2011);
- non c'è per ciò che concerne il richiesto fallimento della società Element srl ( prossima udienza 20 novembre 2012, Giudice Dott.ssa Golinelli , RG 71/2012);
- non c'è per ciò che concerne la possibilità di sottoporre a pignoramento i beni presenti presso la Palestra ( prossima udienza 29 novembre 2012, 3145/2012, Dott. Rossi). Pertanto, se la mia cliente dovrà definitivamente dare dei soldi alla proprietà, fallire o vedersi i beni pignorati lo deciderà il Tribunale di Bergamo e non certo la famiglia Roncelli. I canoni non corrisposti, pertanto, non c'entrano nulla per ciò che concerne i fatti di questi giorni».

Il legale parla poi dell'ipotesi di acquisto dell'immobile.
«L'acquisto dell'immobile da parte della mia assistita è notizia a conoscenza della proprietà da circa due anni. La prima delibera di concessione del finanziamento per l'acquisto – da parte del credito Valtellinese – reca la data del 27 gennaio 2011. Una seconda delibera, rilasciata dall'Istituto per il Credito Sportivo, è del mese di giugno 2011, la terza, emessa da Banca Prossima – Gruppo Intesa San Paolo – è assai recente ( settembre/ottobre 2012). Per ogni delibera si sono ovviamente avuti contatti tra gli Istituti di credito e la proprietà per lo scambio di informazioni, documenti, sopralluoghi per perizie ecc…. Sostenere pertanto che le manifestazioni di volontà di acquisto della Palestra da parte di Luca Messi sono solo “apparenti” e “non serie” è a mio parere paradossale, sapendo – e la proprietà ne è perfettamente a conoscenza – degli sforzi posti in essere da Luca Messi e Omar Gentile nel sollecitare e coinvolgere, grazie ai propri contatti, le più alte cariche del mondo sportivo regionale e nazionale, così come dell'habitat bancario ed imprenditoriale, per giungere quanto prima alla definizione di tutti i termini della vicenda e poter serenamente acquistare. Tutto questo nonostante la proprietà non abbia mai voluto predisporre impegno scritto inerente la promessa di vendita».

«In buona sostanza, verbalmente ha sempre comunicato di “voler vendere”, ma per iscritto non ha mai promesso nulla con ciò generando nei miei assistiti il dubbio e la paura che una volta recuperato l'importo di cui ai canoni pregressi di locazione non corrisposti (questione ancora pendente in Tribunale, si ribadisce), la proprietà avrebbe comunque “messo per strada” Messi e Gentile. I miei clienti, pertanto, dal mese di maggio al mese di ottobre di quest'anno hanno corrisposto alla proprietà oltre duecentomila euro per non si sa bene cosa, non giungendo mai da controparte alcun segnale serio e scritto in merito alla volontà di vendere. La proprietà ha nel frattempo incamerato tali somme, imputandole a saldo dei canoni pregressi – ma tale questione, ribadisco, è oggetto di giudizio ancora pendente – ed oggi si trincera dietro la mancata visione dell'ultima delibera emessa da Banca Prossima (con cui la stessa proprietà ha intrattenuto contatti, come sopra evidenziato), ben sapendo peraltro che tale atto è riservato – quale pratica “interna” – ai rapporti tra banca e cliente ed avendo comunque avuto più di una rassicurazione a mezzo email da parte della banca stessa».

«Poiché “il gioco è bello quando è corto”, di fronte all'ultima imposizione di corresponsione somme da parte della proprietà – in virtù di accordi capestro sottoscritti dalla mia cliente in particolari condizioni emotive e schiacciati tra due cause pendenti chiamate di lì a poco – Messi e Gentile hanno preferito sospendere ogni dazione sopportando lo sgombero dei locali. Quello che perdono il territorio e lo sport regionale con la chiusura delle Palestre Victoria è cosa nota; le attestazioni di stima nei confronti di Luca Messi, giunte da ogni parte d'Italia, rappresentano il miglior viatico per il futuro della sua vita come sportivo e come imprenditore».

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