Novità per gli abitanti di Zogno
Il depuratore è allo sprint finale

È ufficiale: fra tre mesi il depuratore vallare di Zogno entrerà in funzione. Lo ha comunicato la società Uniacque, che dal primo settembre procederà all'attivazione dell'impianto di depurazione vallare delle acque reflue, con la sua concreta messa a punto. Dopo anni di studi, progetti, accordi, cause, ricorsi, intoppi ed interventi, una delle opere più importanti della Valle Brembana diventerà finalmente realtà. Con un bacino di circa 25.000 abitanti e un investimento complessivo di più di 11 milioni di euro, il depuratore di fondovalle sarà al servizio di buona parte della Valle Brembana e depurerà le acque dei paesi che insistono sull'asta del Brembo, da Zogno a Camerata Cornello (quindi anche San Pellegrino Terme e San Giovanni Bianco) e della Valle Brembilla (Gerosa, Blello e Brembilla), con possibilità di ampliamento della struttura per un eventuale futuro inserimento della Valle Serina.

L'ACCORDO 11 ANNI FA
Al 1997, ben undici anni fa, risale l'accordo di programma sottoscritto dalla Provincia di Bergamo, dalla Comunità montana di Valle Brembana e dai Comuni di Zogno (ente capofila del progetto), San Pellegrino, San Giovanni Bianco e Camerata Cornello per la realizzazione del depuratore di fondovalle. Nel 2003 il progetto sta per decollare con la gara d'appalto e la firma, da parte del Comune di Zogno e delle imprese «Biodepuratrice» di Clusone e «Bergamelli» di Nembro (la prima impegnata nella costruzione dell'impianto, la seconda del collettore), per il via alla realizzazione del depuratore. Ma alcune difficoltà tecniche e di finanziamento ritardano l'inizio dei lavori, tanto che le prime ruspe si vedranno al lavoro solo nel 2004. Nel frattempo, l'accordo di programma firmato nel 1997 viene ampliato con l'inclusione nel sistema di depurazione - a questo punto di livello vallare - delle acque della Valle Brembilla con i Comuni di Brembilla, Blello e Gerosa, grazie a uno stanziamento aggiuntivo di 3 milioni 866 mila euro del Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica), tramite la Regione Lombardia. Mentre viene stanziato dall'Ambito territoriale ottimale (Ato) della Provincia di Bergamo un finanziamento pari a 2 milioni 700 mila euro da utilizzare per il prolungamento verso monte del collettore: da Ambria di Zogno verso Camerata Cornello. Poco più di un anno fa, quando tutto sembrava quasi pronto per l'avvio dell'impianto, ecco un altro intoppo. I lavori del collettore fognario di San Pellegrino Terme subiscono l'ennesima brusca frenata, mancando all'appello 1.000 metri di tubazioni per il tratto tra Ruspino e Ambria, che quindi non consentono l'avvio di tutto il sistema di collettamento e di depurazione.

IL LOTTO DI ZOGNO
Il Comune di Zogno aveva portato nel frattempo a termine tutti i lavori di sua competenza. «Il nostro lotto di lavori - ha spiegato Lino Gherardi, assessore ai Lavori pubblici di Zogno - comprendeva la costruzione dell'impianto di depurazione e la posa delle tubature per la raccolta delle acque reflue in determinate località del territorio, con una spesa di 3 milioni e 821 mila euro». «È stato completato e collaudato da due anni, da tempo stavamo lavorando affinché l'impianto venisse avviato e preso in gestione dalla società Uniacque - aggiunge Gherardi -. Per velocizzare al massimo i tempi, abbiamo direttamente realizzato la cabina elettrica, ma anche reperito i fondi per completare il tratto proveniente da San Pellegrino». «Non potevamo permetterci che un'opera di notevole importanza vallare - interviene il sindaco di Zogno, Angelo Capelli - iniziasse il deperimento perché inutilizzata. È una scommessa vinta, non solo per Zogno ma per tutta la valle».

TUBI A DESTINAZIONE
Nei mesi scorsi si è conclusa la realizzazione delle tubazioni che giungono da Brembilla, mentre è in corso la realizzazione degli ultimi mille metri di tubo che provengono da San Pellegrino, quindi il collegamento con l'intera rete. Condizione vincolante per l'avvio a regime dell'impianto di depurazione è infatti il completamento della rete in tutte le sue parti, essendo un'opera studiata e progettata per la raccolta di un'elevata quantità di liquidi, un bacino di almeno 25 mila abitanti. «Il ripetuto slittamento dell'avvio del depuratore - evidenzia Gherardi - stava compromettendo il funzionamento dell'impianto, essendo stato realizzato per l'avvio immediato subito dopo la sua costruzione. Non potevamo permettere che un'opera di questo genere potesse rovinarsi prima dell'entrata in funzione».

L'IMPEGNO DI UNIACQUE
Dal prossimo primo settembre, la società Uniacque procederà quindi alla taratura della funzionalità di ogni sezione impiantistica, anche alla luce del ridotto carico in ingresso. «Ribadiamo il nostro impegno - fanno sapere da Uniacque - per il concreto avvio della funzionalità del depuratore. Ora sarà necessario l'approvazione in Consiglio Comunale a Zogno dello schema di contratto di concessione amministrativa delle reti e la fruizione della cabina elettrica dell'impianto di depurazione, oltre alla fornitura di energia elettrica, acqua e gas metano, poi volturati alla società. Nel contempo saranno effettuate ulteriori verifiche sui tronchi di fognatura comunale che ancora non recapitano all'impianto di depurazione, nell'intento di predisporre un programma risolutivo, da sottoporre all'approvazione dei competenti organi di controllo». Soddisfazione è la parola d'ordine per gli amministratori zognesi che hanno portato a termine la vicenda, ora le acque reflue non dovranno più riversarsi nel fiume Brembo.

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