Brignano, sotto accusa l'incrocio:
«Le auto vanno a velocità folle»

L'estrema pericolosità dell'incrocio di Brignano, lungo la strada provinciale 128 dove martedì sera è accaduto il tragico incidente, è risaputa, non solo in paese ma nell'intero circondario. Un punto killer, dove periodicamente si verificano incidenti che nel tempo hanno mietuto anche diverse vittime.

A rendere critica la percorrenza dell'incrocio in questione è soprattutto l'elevata velocità con la quale i veicoli in transito affrontano il lungo rettilineo che collega il territorio di Brignano a quello di Castel Liteggio (frazione di Cologno al Serio). Difficile vedere un mezzo rispettare il limite dei 70 chilometri orari: troppo invitante la dritta carreggiata che corre tra i campi e a un certo punto presenta la sua massima criticità all'altezza dell'incrocio con via Spirano, la strada che verso Nord collega con l'omonimo paese e a Sud porta al centro abitato di Brignano.

Qui martedì sera si è verificato il tremendo incidente nel quale hanno perso la vita Danilo Ferrari, pensionato ottantunenne di Urgnano, e Stefano Polloni, venticinquenne agricoltore di Masano, frazione di Caravaggio.

All'origine del violentissimo impatto tra il giovane in sella alla sua moto e l'anziano al volante della sua utilitaria, una mancata precedenza da parte del pensionato ma anche la forte velocità alla quale procedeva il motociclista. Uno scontro che secondo il vicesindaco di Brignano, Giuseppe Ferri (Lega Nord), primo cittadino dal 1999 allo scorso mese di giugno, poteva essere evitabile come i precedenti, con la collocazione di adeguati dissuasori di velocità.

Una frecciata critica all'operato del settore Viabilità della Provincia, al quale il Comune di Brignano aveva inoltrato una specifica richiesta, poi respinta: «Troppi gli incidenti in quel punto del nostro territorio - ha commentato Ferri - e così quando ero sindaco ho chiesto alla Provincia di trovare dei rimedi, magari collocando dei rilevatori di velocità per l'emissione di verbali, che però ci sono stati negati».

L'ex primo cittadino di Brignano chiede che la Provincia si faccia carico più seriamente delle strade di propria competenza ovviando ai cronici e pericolosi inconvenienti: «Non bastano su questo tratto i semplici segnalatori di velocità - ha evidenziato l'ex sindaco - ci vuole ben altro, unito anche a un'adeguata illuminazione, ora inesistente, e a una periodica manutenzione del verde incolto posto ai margini dell'incrocio, che toglie visibilità a chi transita».

Dalla Provincia, il dirigente del settore Viabilità, ingegner Renato Stilliti ha risposto: «Da anni stiamo lavorando per migliorare in provincia la sicurezza lungo le nostre strade, ma è anche vero che se i limiti di velocità vengono di gran lunga superati, allora i rischi aumentano».

Il dirigente provinciale ha spiegato il no alla richiesta del Comune di Brignano: «L'articolo 142 del codice della strada consente l'installazione di postazioni fisse per rilevare la velocità ed emettere verbali senza contestazione immediata, solo su autostrade, strade extraurbane principali e secondarie. Sulla provinciale 128 è possibile solo l'uso dell'autovelox da parte della polizia locale, questo può essere un valido deterrente contro l'elevata velocità».

In merito alla scarsa illuminazione, l'ingegner Stilliti ha dichiarato: «La richiesta del sindaco di Brignano era relativa solo ai rilevatori di velocità». Unanime il giudizio della gente del posto sull'effettiva pericolosità dell'incrocio. «Via Spirano è leggermente in discesa rispetto alla provinciale, non c'è luce la sera e tutti sfrecciano a folle velocità. Che facciano qualcosa - hanno commentato - altrimenti fra un po' saremo ancora qui a piangere altre vittime della strada».

© RIPRODUZIONE RISERVATA