Sull'area dell'ex gasometro
spunta l'ipotesi di un autosilo

A volte ritornano. Anzi, non si sono mai mossi da lì, dal proprio degrado e abbandono: 12 mila metri quadri in posizione centralissima, attaccati alla stazione, oscuro (ma nemmeno tanto) oggetto del desiderio delle ultime quattro amministrazioni comunali senza distinzione tra centrodestra e centrosinistra.

A volte ritornano. Anzi, non si sono mai mossi da lì, dal proprio degrado e abbandono: 12 mila metri quadri in posizione centralissima, attaccati alla stazione, oscuro (ma nemmeno tanto) oggetto del desiderio delle ultime quattro amministrazioni comunali senza distinzione tra centrodestra e centrosinistra.

Signore e signori, torna l’ex gasometro tra le vie Gavazzeni e Don Bosco, zona Malpensata, da sempre area ideale per il parcheggio dei pendolari diretti alla stazione: l’emblema cittadino dei progetti nati e rimasti sulla carta. Ora la palla torna nel campo del centrodestra, che va all’attacco dell’Inps per ottenere la disponibilità dell’area una volta per tutte, visto che l’ente previdenziale ha da tempo rinunciato all’idea di realizzare in loco la nuova sede comprensiva di quella Inail.

A Roma la partita la sta giocando Giorgio Jannone, deputato Pdl e presidente della Commissione bicamerale di controllo sugli enti di gestione, Inps compresa. «Posso essere sincero? Questa situazione è un casino unico... L’Inps è peggio di un ministero, ma stiamo lavorando per convincere il presidente a risolvere una questione che si sta trascinando ormai da anni». E con risultati assolutamente deludenti, visto che l’area era abbandonata e tale è rimasta, dopo una serie di vicissitudini invero abbastanza sconfortanti.

Palafrizzoni versione centrodestra sembrerebbe intenzionata a procedere per gradi: prima la disponibilità dell’Inps e poi la scelta sulle modalità dell’intesa. Anche se negli uffici della Mobilità (e nella lettera inviata ai parlamentari) spunta l’ipotesi della concessione cinquantennale. Una soluzione che permetterebbe di trasformare l’area con un project financing: cercare cioè capitali privati disponibili a bonificare l’area e a gestirla come parcheggio per mezzo secolo. Non i 250-280 posti auto di cui sopra, ma un silos multipiano da 1.500, chiaramente oggetto dell’accordo con il privato.

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