Agricoltura biointensiva
Nella Bergamasca il polo europeo

Docenti internazionali per diffondere un nuovo concetto di agricoltura. Ha preso il via venerdì 17 aprile alle 20,30, nella sala conferenze della Biblioteca di Gandino, il corso di agricoltura biointensiva organica su piccola scala, organizzato dalla Comunità del Mais Spinato.

A guidare le lezioni saranno gli istruttori (certificati «Grow Biointensivistas») Pedro Almoguera, spagnolo, e Julio Cesar de la Garza, messicano. L’iniziativa ha avuto quale sensale il docente messicano Juan Manuel Martinez Valdes (presente nel 2013 a Bergamo Scienza) e gode del patrocinio dell’ Orto Botanico Lorenzo Rota di Bergamo, della Comunità Montana Valle Seriana e dei principali enti della Valle.

«È un metodo - spiega Angelo Savoldelli, delegato didattica della Comunità del Mais – ideato dall’americano John Jeavons, che a luglio sarà a Bergamo per un seminario mondiale. Questo tipo di coltura riduce fino all’88% il consumo d’acqua e può aumentare fino a sei volte la produttività senza usare fertilizzanti. È utile anche per famiglie che dispongono di un orto di soli 10 metri quadrati. Prevede un letto di coltivazione con doppia escavazione (per complessivi 60 centimetri di profondità) grazie al quale le radici trovano più risorse, anche in caso di siccità. Si evita la ramificazione superficiale e le piante sono fra loro più vicine».

Il carattere internazionale dell’iniziativa (la prima in Italia) ha avuto impulso dalla partecipazione di una delegazione bergamasca al Primo Incontro Mondiale Biointensivo, tenutosi in novembre a La Vega (Repubblica Dominicana). Alla trasferta, oltre a Savoldelli, hanno partecipato Gabriele Rinaldi, direttore dell’Orto Botanico, e Ivan Moretti che a Cazzano S.Andrea ha avviato il primo campo biointensivo in Val Gandino.

«I corsisti - spiega Moretti - lavoreranno sino a domenica, con lezioni di teoria in Biblioteca. Avranno a disposizione il manuale base scritto da John Jeavons e Karol Cox, tradotto per la prima volta in italiano grazie ad un progetto che coinvolge anche l’I.S.I.S. Romero di Albino. Le lezioni pratiche si terranno nel nuovo parco della Casa di Riposo, dove è stato preparato un campo con la terra della località Clusven. Una scelta non casuale: lì nel 1632 fu coltivato per la prima volta il Mais Spinato. Il ciclo della storia, come quello della natura, continua».

Informazioni per il corso sul sito www.mais-spinato.com e al numero 340.9325186.

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