Alpinismo in lutto, è morto Ueli Steck
Più volte compagno di cordata di Moro

Tanto veloce da essere definito un «marziano». Tanto forte e stimato che il mondo alpinistico si inchina alla sua scomparsa. Ueli Steck, 41 anni, più volte compagno di cordata di Simone Moro, era uno di quei personaggi che lasciavano a bocca aperta anche quanti la montagna poco la praticano o la capiscono.

Ha sempre fatto della velocità l’arma vincente, in imprese di speed climbing che hanno fatto cadere tutti i tabù. Si pensi alla salita delle tre pareti Nord delle Alpi: Eiger in 2 ore e 47 minuti, Cervino in 1 ora e 56 minuti e Grande Jorasses in 2 ore e 21 minuti. Sull’Himalaya era andato per tentare un altro record: il concatenamento di Everest-Lhotse, scalando entrambe in 48 ore.

Sabato mattina stava facendo questo, in un allenamento di routine che in molti potevano seguire dal campo base. Ma qualcosa è andato storto: il fuoriclasse è caduto. «Mille metri di volo», dicono i numerosi scalatori presenti, che non conoscevano però l’identità di quell’alpinista che la montagna si stava prendendo.

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