Alzano, l’ultimo saluto ad Abati
Folla commossa e tante autorità

Funerali sobri ma molto partecipati quelli di Alessandro Abati, il consulente 47enne ucciso nell’attacco talebano del 13 maggio a Kabul, in Afghanistan, alla guesthouse Park Palace, nel quartiere di Shahr-e-Naw.

Una piccola folla si è radunata commossa nel giardino della casa di Abati in via Roma, ad Alzano Lombardo. Nel corteo anche il gonfalone del Comune di Alzano, rappresentato dal sindaco Annalisa Nowak. Presenti al funerale pure il prefetto di Bergamo, Francesca Ferrandino, il questore Girolamo Fabiano, il comandante provinciale della Guardia di Finanza, colonnello Vincenzo Tomei, il comandante provinciale dei carabinieri Antonio Bandiera, numerose associazioni e rappresentanti degli alpini.

Nella chiesa parrocchiale di Alzano Sopra le esequie sono state celebrate dal parroco, monsignor Alberto Facchinetti, che nella sua omelia ha ricordato «l’importanza di credere e affidarsi a Dio. La religione è un’esperienza di incontro con Cristo».

La salma di Abati era rientrata ad Alzano Lombardo sabato 23 maggio dopo che a Milano erano stati effettuati il riconoscimento del cadavere e l’autopsia (Abati è stato colpito da distanza ravvicinata dai proiettili di un Kalashnikov). Nell’attentato è rimasta vittima anche la compagna del bergamasco: Aigerim Abdulayeva, 27 anni, di origine kazaka. La salma della giovane nei giorni scorsi era stata trasportata nel suo Paese d’origine per le esequie.

«I due corpi rimarranno separati, l’uno verrà sepolto ad Alzano, invece lei è già in Kazakistan - aveva sottolineato l’ex sindaco di Casnigo, Giuseppe Imberti, che avrebbe dovuto sposarli il 18 luglio a San Pellegrino -. Ma Alessandro e la sua compagna saranno uniti per sempre. Un rapporto molto forte li legava». Sulla lapide del 47enne ci saranno sia la sua fotografia sia quella della sorridente Aigerim. «Era una ragazza dagli occhi splendenti - ricorda Imberti -. La relazione con Alessandro l’aveva fatta rinascere, l’aveva aperta a nuovi orizzonti, più ampi».

Nel curriculum di Abati numerose esperienze professionali in Italia e all’estero: Romania, Bulgaria, Montenegro, Moldova, Ucraina e poi Siria, Egitto, Giordania, Palestina, Kazakistan, Afghanistan e India.

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