Avvocati, commercialisti e architetti
Onda lunga della crisi: redditi crollati

Specializzazione e aggregazione. Sono queste le parole d’ordine oggi per gli iscritti agli ordini professionali, tra difficoltà e prospettive per il futuro.

Anche architetti, avvocati e commercialisti sono stati colpiti dalla crisi, se possibile anche più duramente di tanti altri, e per reagire sembra essere questa la soluzione trasversale a tutte le tre professioni.

«Le difficoltà della nostra professione - spiega Alberto Carrara, presidente dell’Ordine dei Commercialisti - sono da una parte legate alla situazione di crisi, con una contrazione del lavoro e ritardi negli incassi. Dall’altra le difficoltà sono rappresentate dal metodo in cui ci troviamo a lavorare: ci sono sempre nuove norme da recepire, spesso sotto scadenza, che ci costringono a lavorare sempre in emergenza».

Anche gli avvocati vivono diverse difficoltà. «Il numero dei nostri iscritti - spiega Ermanno Baldassarre, presidente dell’Ordine - è aumentato moltissimo negli ultimi anni (+21% sul 2008). Inoltre abbiamo una nuova legge professionale, molti regolamenti in approvazione, nuovi adempimenti. Dobbiamo portare avanti la nostra attività contemporaneamente a impegni molteplici. Le difficoltà sono tante».

Nel mondo degli architetti con la crisi si è accentuata la pressione fiscale, ma anche la concorrenza con altre figure professionali. «Spesso poi - spiega Alessandra Ferrari, presidente dell’Ordine degli Architetti - non viene considerata la qualità come variabile fondamentale nell’assegnazione degli appalti. Pensando di risparmiare, si scelgono progetti che presentano ribassi altissimi. Ci si dimentica che è la qualità che, a lungo termine, fa risparmiare». Dal 2008 al 2013 la perdita nel reddito medio è stato del 40%.

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