Bambini a scuola in pigiama
Quando l’ospedale diventa classe

Esiste da 17 anni. Conta quest’anno 566 alunni tra scuola dell’infanzia e primaria, seguiti complessivamente da 8 insegnanti, e 113 studenti iscritti alla scuola secondaria, affidati a tre docenti. Insomma una scuola vera e propria. Ma in ospedale.

Esiste da 17 anni. Conta quest’anno 566 alunni tra scuola dell’infanzia e primaria, seguiti complessivamente da 8 insegnanti, e 113 studenti iscritti alla scuola secondaria, affidati a tre docenti. Insomma una scuola vera e propria, nei numeri e nei ritmi di studio, in funzione tutti i giorni dal lunedì al venerdì, mattina e pomeriggio.

Eppure, come scriveva Giulia Gabrieli, è “una scuola particolare, una scuola magica perché al posto dei banchi ci sono dei letti e al posto delle divise ci sono dei graziosi pigiami”.

Si tratta della scuola in ospedale, meglio detta appunto “scuola in pigiama”, a suo modo un fiore all’occhiello del “Giovanni XXIII”, e tuttavia ancora poco conosciuta, valorizzata, sviluppata nelle sue enormi potenzialità di sostegno ai piccoli o giovani pazienti e di ponte verso il territorio da cui i malati vengono sradicati a volte per la durata di interi anni scolastici.

Per la prima volta “all’esperienza della scuola in ospedale nel territorio bergamasco”, integrata dalla “novità del progetto di volontariato della scuola estiva” sarà dedicata una giornata di studio e testimonianze, mercoledì 21 maggio, nell’aula magna dell’Istituto Natta di Bergamo, in via Europa 15, con inizio alle 14,45. L’incontro è promosso dall’Associazione conGiulia Onlus, l’Ufficio scolastico regionale di Bergamo, l’Istituto comprensivo Savoia Nullo, l’Isis Mamoli e la Scuola in Pigiama dell’ospedale Giovanni XXIII.

Si parlerà della storia della scuola in ospedale; del valore del volontariato in ospedale, con una relazione del professor Ivo lizzola, preside della Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Bergamo; del valore terapeutico della scuola in ospedale, con un intervento del dottor Massimo Provenzi, responsabile dell’Unità di oncologia pediatrica dell’ospedale Papa Giovanni XXIII.

Un capitolo a parte sarà dedicato all’esperienza della scuola estiva in ospedale, progetto del tutto innovativo e sperimentale avviato lo scorso anno, che ha coinvolto 40 docenti volontari e che dopo l’inatteso successo registrato è stato riproposto quest’anno con l’adesione record di 70 volontari tra insegnanti e addetti alla segreteria. A tutti è stato proposto un percorso di formazione dal mese di febbraio a quello di aprile, con tirocinio e colloqui conoscitivi da aprile a giugno. Nel corso del convegno di mercoledì il professor Pier Cesare Rivoltella, direttore del Cremit (Università cattolica del Sacro Cuore di Milano) presenterà l’esito del monitoraggio a cui è stata sottoposta l’esperienza della scuola estiva in ospedale nel 2013.

Gli interventi saranno chiusi dalle testimonianze di una docente volontaria della scuola estiva, di una famiglia che ha usufruito del servizio e dalla docente ospedaliera professoressa Paola Belli, che racconterà l’esperienza dell’Ospedale Meyer di Firenze. Al convegno porteranno un saluto la dottoressa Patrizia Graziani, dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale, il dottor Carlo Nicora, direttore generale del “Giovanni XXIII”, e Antonio Gabrieli, presidente dell’Associazione conGiulia Onlus .

Alla scuola in pigiama, frequentata e profondamente amata da Giulia Gabrieli, sono dedicate alcune pagine del suo libro Un Gancio in mezzo al cielo (edizioni Paoline), diventato un caso editoriale: giunto alla decima ristampa, è stato tradotto e pubblicato in Polonia, già tradotto e presto pubblicato nella Repubblica Ceca (in corso di valutazione richieste anche da Francia e Spagna).

Nell’allegato il dettaglio di tutti gli interventi e dei relatori.

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Documenti allegati
Eco di Bergamo Il programma del convegno