Belotti all’attacco del prefetto
«Ma lei si trova bene qui?»

Dopo l’ennesimo stop allo stadio a chi non è in possesso della tessera del tifoso, il segretario leghista (e ultrà atalantino) non le manda a dire al prefetto, Francesca Ferrandino.

«Il prefetto chiude ancora lo stadio di Bergamo a chi non ha la tessera del tifoso e così, per la 5ª partita di fila, non posso portare mio figlio di 9 anni a vedere l’Atalanta» esordisce Belotti sul suo profilo Facebook. «Che strano: per lo stesso tipo di incidenti, a Bergamo sono due mesi che non si possono vendere biglietti, mentre Roma e Lazio sono state penalizzate con una sola partita vietata. Non è solo una questione di due pesi e due misure, ma di rispetto verso la città».

«Signor prefetto, da quando è arrivata a Bergamo un anno fa: ci sono stati 5.000 furti in più in provincia di Bg arrivando a ben 39.354, ha fatto aspettare 5 mesi a 40 sindaci per un appuntamento, altri 3 ad un sindaco che doveva discutere di 300 posti di lavoro a rischio». E ancora: «Da due mesi sta “togliendo” l’Atalanta a migliaia di tifosi in partite che valgono la salvezza, non si preoccupa di pagare alla Provincia l’affitto degli uffici della Prefettura e dell’imperiale appartamento prefettizio (sono 2 milioni di arretrati!), non si fa mai trovare dalla stampa per una spiegazione».

E la lista del Pierino leghista continua: «Requisisce un immobile destinato ai bambini, la Cà Matta, nel Parco dei Colli per riempirlo di pseudo profughi, respinge le richieste di trasparenza sui bilanci della gestione profughi, ha richiamato i sindaci che hanno osato mettere la bandiera a mezz’asta, ha invitato tutti i comuni, visto che non ci sono altri problemi, a esporre la bandiera italiana il 24 settembre, ricorrenza dell’insurrezione di Napoli, e quella dell’Onu (che nessuno possiede) il 28 ottobre , per il 69° anniversario di fondazione delle Nazioni Unite. Ha fatto altro? non se ne è accorto nessuno».

«Una curiosità: ma lei si trova bene in questa terra fredda, nebbiosa, scontrosa? Non sarebbe meglio, per una napoletana doc come lei, andare a fare il prefetto in una bella città soleggiata, sul mare, tra gente socievole, laboriosa e sorridente? Si faccia un regalo, chieda un’altra sede, potremmo aiutarla... Con rispetto e riverenza!».

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