L’ultrà arrestato: «Tra poco boom»
Un sms 5 minuti prima della bomba carta

«Stava organizzando altre azioni violente». Ultrà della Juventus di 28 anni, assicuratore di Romano, è accusato di aver lanciato la bomba carta che durante l’ultimo derby della Mole ferì undici tifosi granata.

La Digos di Torino, che nei giorni successivi la partita lo aveva già denunciato, ha provveduto al suo arresto. Secondo l’accusa, Giorgio Evenzio Saurgnani era entrato allo stadio sottraendosi ai controlli. Il ventottenne bergamasco era stato denunciato con altre tre ritenute responsabili di aver lanciato la bomba carta che, il 26 aprile scorso, aveva ferito una decina di ultrà granata durante il derby Juventus-Torino, allo stadio Olimpico. Gli altri tre indagati sono di Torino (due) e Milano (uno).

Il giovane in precedenza non aveva mai avuto problemi con la legge, nemmeno quella sportiva (non era mai stato colpito dal Daspo, né da altri provvedimenti). L’indagine è stata coordinata dal sostituto procuratore di Torino Andrea Padalino.

Secondo la polizia, il bergamasco stava organizzando altre «azioni violente», da realizzare nelle trasferte della Juventus successive al derby di Torino. Si sarebbe procurato dei tubi idraulici della lunghezza di tre metri, divisi in bastoni della misura di 70-80 centimetri, che normalmente - spiega la polizia - vengono utilizzati negli scontri tra tifoserie.

Dalle indagini è emerso che l’ultrà agiva con alcuni complici in modo autonomo, svincolato dalle logiche proprie della tifoseria organizzata. Per questo motivo è considerato dagli inquirenti «capace di azioni sconsiderate e violente».

«Tra poco boom». Sarebbe questo, secondo le ricostruzioni degli inquirenti l’sms inviato dal bergamasco a un amico cinque minuti prima di lanciare la bomba carta. Il giovane tifoso della Juventus era entrato allo stadio senza biglietto, scavalcando una cancellata e spintonando una steward. Si era poi cambiato in modo da risultare difficilmente identificabile.

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