«Bossetti aveva già visto Yara»
I nuovi elementi contro il muratore

Yara non è stata una vittima casuale e probabilmente Massimo Bossetti l’aveva già adocchiata in precedenza. È questa – stando a quanto trapela da fonti vicine a chi indaga – la pista percorsa dagli inquirenti, in base ad una serie di elementi raccolti prima e dopo il fermo.
Su L’Eco di Bergamo del 26 settembre due pagine di approfondimento

Yara non è stata una vittima casuale e probabilmente Massimo Bossetti l’aveva già adocchiata in precedenza. È questa – stando a quanto trapela da fonti vicine a chi indaga – la pista percorsa dagli inquirenti, in base ad una serie di elementi raccolti prima e dopo il fermo.

In primo luogo, non hanno per nulla convinto i tentennamenti dell’artigiano di Mapello rispetto alle sue frequentazioni del centro estetico Oltreoceano di Brembate Sopra. «Sì, qualche volta andavo – aveva minimizzato – nella vecchia sede. Quando si è trasferito nel nuovo complesso non ci sono più andato». La moglie Marita Comi, interrogata, aveva detto che dopo il matrimonio Bossetti non faceva più le lampade.

Il centro estetico che frequentava era vicino alla fermata del bus con cui lei tornava da scuola e allo studio del dentista, dove si recava da sola Yara.

Gli inquirenti ora si dicono certi che sia il furgone di Bossetti, quello ripreso dalle telecamere della banca di Credito Cooperativo di via Rampinelli la sera del delitto alle 18,12 (ne diamo conto in un articolo a parte, in questa pagina).E ci sarebbero anche altri filmati ritenuti «interessanti», su cui per ora nulla trapela.

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