Bruni: «Lombardia a statuto speciale?
Un inutile sperpero di risorse»

«In campagna elettorale, fu la macroregione. Oggi, nelle parole di Maroni, la soluzione di tutti i problemi è la Regione a Statuto speciale. A un obiettivo chiaramente propagandistico, tuttora irrealizzato, se ne sostituisce uno altrettanto illusorio».

«In campagna elettorale, fu la macroregione. Oggi, nelle parole di Maroni, la soluzione di tutti i problemi è la Regione a Statuto speciale. A un obiettivo chiaramente propagandistico, tuttora irrealizzato, se ne sostituisce uno altrettanto illusorio. Con l’aggravante di un inutile sperpero di risorse a carico dei lombardi».

Lo dichiara il consigliere regionale Roberto Bruni, che lunedì 28 luglio è intervenuto in Aula durante la sessione di bilancio per motivare il voto contrario del Patto Civico al rendiconto 2013.

«Non possiamo che esprimere un giudizio politico negativo. Hanno vinto le elezioni promettendo la macroregione del Nord per ridurre le imposte e i ticket, trattenendo il 75% delle tasse in Lombardia. Dopo un anno e mezzo di legislatura, con un nulla di fatto in tal senso, sono riusciti soltanto a chiedere al Parlamento l’istituzione di una Zona economica speciale al confine con la Svizzera, una proposta miope, nonché penalizzante per molti altri territori lombardi, che per fortuna resterà lettera morta. E ora vogliono spendere 30 milioni di euro per imbarcarsi in un referendum sull’autonomia che non ha presupposti né prospettive».

«Intanto, sulle questioni sostanziali segnano il passo. Sul fronte della riforma in materia di edilizia residenziale pubblica, riconosciuta necessaria e urgente anche alla luce del disastro finanziario di Aler Milano, tutto tace. La riforma sanitaria è ferma a nulla più di qualche ipotesi raccolta nel cosiddetto Libro bianco. La nuova legge per il contrasto al consumo di suolo si è arenata nei profondi contrasti interni alla maggioranza, che ancora non è riuscita a produrre un testo condiviso. Non ci sembra siano molti i risultati che Maroni e il centrodestra possono fin qui rivendicare. E ancor più preoccupa l’idea che vogliano continuare così, in una campagna elettorale permanente, a spese dei cittadini e a discapito di provvedimenti importanti, capaci di rispondere ai bisogni veri della Lombardia».

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