Cadde da 12 metri tentando un furto
Albanese muore dopo due mesi e mezzo

È morto all’ospedale Manzoni di Lecco Pjeter Tuci, il giovane albanese di 21 anni che il 3 ottobre era caduto da un palazzo di Mapello mentre tentava un furto.

Fin da subito le sue condizioni erano apparse gravissime: ricoverato in coma vegetativo, lunedì 15 dicembre i medici hanno tentato un disperato intervento chirurgico ma non c’è stato nulla da fare. Pjeter Tuci, con una lunga sfilza di precedenti penali, era domiciliato a Osio Sotto ma di fatto era senza fissa dimora. Non aveva parenti in Italia tranne uno zio, Gjovalin Gjoka, 36 anni di Pozzuolo Martesana, arrestato lunedì scorso insieme ad altri cinque connazionali accusati di essere gli autori di almeno 13 spaccate ai bar nelle province di Bergamo, Lecco, Monza, Cremona e Lodi (altri sei albanesi sono ricercati).

Anche Tuci, secondo i carabinieri di Merate che hanno eseguito le ordinanze del gip di Lecco, avrebbe fatto parte della banda. Il 3 ottobre scorso insieme a due complici aveva tentato di introdursi in un appartamento al terzo piano di un condominio in via Scotti 31, a Mapello. Tuci si era arrampicato sulla grondaia ma, una volta arrivato in cima, si era aggrappato al davanzale e il pezzo di muratura si era sbriciolato, facendolo precipitare da un’altezza di circa 12 metri. I suoi complici lo avevano recuperato, incosciente, e trascinato fino all’auto, poi lo avevano abbandonato davanti al pronto soccorso del policlinico di Ponte San Pietro.

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